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Legge di Stabilità ottobre 2013, analisi e spiegazioni punto per punto, comprensibili a tutti

Dopo l’aumento dell’Iva del 1° ottobre 2013 e la “manovrina” dello scorso mercoledì 9, ecco la terza misura economica di questo decimo mese dell’anno. Nella serata di ieri, martedì 15 ottobre 2013, il Consiglio dei Ministri ha varato la Legge di Stabilità. Analizziamo i contenuti principali: niente aumento delle tasse e niente tagli sociali; almeno secondo Enrico Letta che spiega che, nel prossimo triennio, ci sarà un calo complessivo delle tasse dal 44 al 43,3%.

 

LE PAROLE DEL CAPO DEL GOVERNO – “Siamo in grado di presentare al Parlamento la Legge di stabilità in due tempi, il primo è quello di oggi (ieri, ndr), il secondo è quello del passaggio parlamentare”. Sono queste le prime parole di Enrico Letta poco prima delle 20 di martedì 15 ottobre 2013.

– “Per la prima volta da tempo siamo riusciti a fare una Legge di Stabilità dove i conti quadrano senza aumentare le tasse e senza tagli al sociale e alla Sanità”.

– Viene quindi scongiurata l’ipotesi di tagli al settore della sanità, idea contenuta nella bozza della vigilia e che aveva un controvalore di 2,6 miliardi di euro. La ferma opposizione della Lorenzin, titolare del Dicastero della Salute, ha portato i suoi frutti.

 

TUTTI I NUMERI DELLA LEGGE DI STABILITA’ – “Abbiamo mantenuto impegni con Bruxelles, siamo usciti dalla procedura di deficit eccessivo. E oggi duplice premio: per prima volta è la prima Legge di Stabilità che non comincia con sforbiciata di tagli di nuove tasse che servono per Bruxelles”.

– E’ Enrico Letta, nella conferenza di presentazione della Legge di Stabilità, a rivendicare i risultati ottenuti dal suo governo sul fronte dei conti pubblici.

– La Legge di Stabilità prevede 14,6 miliardi di euro di sgravi fiscali per il prossimo triennio; di questi ne beneficeranno per 5,6 miliardi le imprese, per 5 miliardi i lavoratori e per un miliardo l’edilizia e le ristrutturazioni. Nel complesso si tratta di una misura che vale 11,5 miliardi nel 2014, 7,5 nel 2015 e 7,5 nel 2016.

– Il delicato capitolo delle coperture è stato così spiegato dallo stesso premier italiano: “Il reperimento delle risorse avverrà su quattro grandi voci: 3,5 miliardi di tagli alla spesa (3,5 allo Stato e 1 miliardo per le Regioni); 3,2 milioni da dismissioni immobiliari, revisione del trattamento delle perdite di banche e altri intermediari; 1,9 miliardi da interventi fiscali: 500 milioni da limatura delle taxes expenditur, e altri interventi che hanno a che vedere con le attività finanziarie, in particolare l’aliquota di bollo”.

– Tutto questo consentirà all’Italia di ridurre il proprio debito pubblico nel prossimo triennio e di rispettare il paletto del 2,5% del rapporto deficit/Pil.

 

PAGA E … “TASI” – Gli amici veneti avranno già capito di cosa stiamo per parlare, ma il titolo è talmente eloquente che anche il resto dell’Italia non avrà difficoltà nell’introdursi al tema. Con la Legge di Stabilità presentata ieri sera è stata ufficializzata la nuova “Service Tax”; si chiamerà Trise e si comporrà di due elementi fiscali: la Tari e, appunto, la Tasi.

– E’ l’assoluta novità della Legge di Stabilità. Trise è l’acronimo per Tributo sui Servizi Comunali. Sarà versata in quattro rate che, verosimilmente, avranno scadenza il 16 dei mesi di gennaio, aprile, luglio ed ottobre.

– La Tari è il primo elemento fiscale che compone la Trise. E’ l’imposta che dovrà essere corrisposta ai Comuni per i rifiuti; verrà modulata sulla base della metratura degli immobili e la verserà solamente chi occupa effettivamente l’abitazione.

– Al fianco della Tari troviamo la Tasi. L’aliquota di partenza dovrebbe essere fissata all’uno per mille.

 

CUNEO FISCALI, INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI, CIG E BONUS RISTRUTTURAZIONI – Nella Legge di Stabilità sono stati previsti sgravi fiscali per il 2014 pari a 3,7 miliardi di euro, di cui 2,5 per il cuneo fiscale.

– Ora toccherà al Parlamento decidere come ripartire il beneficio tra i lavoratori. L’idea, però, è di destinare 1,5 miliardi per ridurre l’Irpef per le fasce medio-basse, 40 milioni per ridurre l’Irap sulla quota lavoro ed un ultimo miliardo per alleviare i contributi sociali sulle imprese.

– Il Cdm ha poi stanziato 7 milioni di euro di platfond che potranno ricevere le imprese come incentivo per trasformare i contratti a tempo determinato ad indeterminato.

– Sul fronte della Cassa Integrazione è stato deciso il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga per il 2014 per un importo pari a 600 milioni di euro. Il fondo per la Social Card, invece, è aumentato di 250 milioni di euro per il prossimo anno.

– Da menzionare anche gli sgravi fiscali di cui potranno beneficiare chi decide di avviare dei lavori di ristrutturazione. 1 miliardo di euro di sconti previsti dalla manovra.

 

IMPOSTA DI BOLLO E PENSIONI RICCHE – Non ci sarà la tanta temuta tassa sulle rendite finanziarie come previsto nella bozza circolata lunedì; niente aumento della tassazione dal 20 al 22%, ma i 3,8 miliardi di euro arriveranno, nei prossimi tre anni, dagli aumenti dell’imposta di bollo.

– Sul fronte pensioni, invece, ci sarà una stretta su quelle “d’oro”. Sopra i 100mila euro ci sarà un contributo “con la finalità di concorrere al mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico”. Le aliquote non sono ancora state precisate, ma si parla del 5% per la parte che eccede i 100mila euro, per il 10% sopra i 150mila euro e per il 15% sopra i 200mila euro.

 

REVISIONE IVA, 5 PER MILLE E VOTAZIONI – Le Cooperative Sociali non subiranno alcun aumento dell’Iva; mentre la revisione delle aliquote è stata bloccata. Rifinanziato anche il fondo per le politiche sociali ed il 5 per mille.

– Letta ha poi spiegato che proporrà di votare, per le future elezioni, solamente in una giornata, di domenica, come si fa nel resto dell’Europa. Una restrizione che comporterebbe un risparmio secco di 100 milioni di euro per l’erario.

 

LA SINDROME DI TAFAZZI – Per chiudere vi segnaliamo un interessante articolo pubblicato dalla Cgia di Mestre che, dopo uno studio accurato, ha individuato le cento tasse a cui sono soggetti gli italiani.

– Dopo questa Legge di Stabilità ci sarà sicuramente qualche modifica, ma il corpo di fondo rimane uguale.

– A questo punto, buona lettura a tutti.

 

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Matteo Torti

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