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Intervista a Jeff Scott Soto, il cantante americano presenta il suo Wide Awake (In my Dreamland)

Una delle più belle voci del rock e del metal è su CronacaTorino.it. Jeff Scott Soto, originario di Brooklyn, ci presenta il suo ultimo album Wide Awake (In my Dreamland) prodotto dalla Frontiers Records e racconta questo 2020 con il Coronavirus e senza i concerti.
Nel mezzo di questo viaggio musicale c’è anche il bellissimo video con i Queen e l’amore verso l’Italia e i fans italiani.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Jeff, come stai? Ascoltiamo il tuo album ed è davvero fantastico. Possiamo considerare questo album una sorta di celebrazione della tua musica?

Grazie mille, ad essere sincero trovo ogni album che faccio una celebrazione! Poter avere ancora persone interessate alla mia musica, avere questo come lavoro a tempo pieno da oltre 35 anni è una celebrazione che sono onorato e riconoscente di avere!
C’è una canzone a cui sei particolarmente legato? Mi è davvero piaciuta la canzone “Paper Wings”. Come è nata?
Adoro anche questa canzone, il titolo originale e il tema erano “Broken Wings” ma poiché ho già una canzone con questo titolo nella mia carriera e i Mr. Mister hanno una canzone pazzesca con questo titolo… Avevo bisogno di un concetto alternativo che fosse potente. La carta è fragile, può essere bruciata facilmente o strappata, con un’ala di carta sei più vulnerabile al sopravvivere con un’ala rotta che potrebbe guarire. Without You, comunque, è la mia canzone preferita.
Ci sono molti musicisti italiani in questo album. Hai ricordi speciali dell’Italia?
In effetti, amo le persone e la cultura, ma ora anche i musicisti con cui ho avuto l’onore di lavorare. Ho tanti, tanti bei ricordi dell’Italia, da Roma a Capri ad Acqui Terme e altro ancora, amo l’Italia!
Come crei una canzone? Da dove viene l’ispirazione?
La mia creatività sta nel completare una canzone già creata, come nella composizione fatta e data a me senza melodie o testi. Il mio processo è molto semplice: ascolto la musica e l’argomento, le melodie e il tema che c’è dietro. Lascio che la canzone mi parli di cosa dovrei scrivere perché la musica è un sentimento e lascio che questo sentimento prenda vita in modo naturale e organico.
Questo virus ha cambiato completamente la nostra vita. Come stai passando questo periodo?
Sto sopravvivendo proprio come tutti gli altri. Ho registrato oltre 100 canzoni negli ultimi 9 mesi, sono nel mio home studio quasi ogni giorno, quindi rimango creativo e faccio molte sessioni per sostituire il mio reddito da tour.
Durante la quarantena abbiamo apprezzato molto la tua versione di “We are the Champions” con i Queen e Kuky Sanchez. Come è nata l’idea di eseguire quella canzone?
Non c’era davvero niente di programmato. Brian May suonava la chitarra in alcune canzoni dei Queen con il messaggio “Canta con me, suona con me, filmalo e inviami a me così possiamo suonare insieme”.
Ha pubblicato We are the Champions, Roger ha deciso di suonare la batteria e poi c’erano altri due posti. Il mio amico in Brasile, Kuky, ha deciso di suonare il basso ed essere il numero 3 della jam, ho visto questa versione e ho deciso di metterci la voce. Era una piccola cosa divertente da fare.
Progetti per il futuro?
Tanti, ma è davvero troppo presto per discuterne. Oltre al nuovo album con la band W.E.T., ho molte cose in lavorazione, ma non so quante vedranno la luce del giorno però è gratificante avere così tanti contenuti per me.
C’è un artista con cui vorresti lavorare?
No, ora sono tutti morti, sognavo di lavorare con Freddie Mercury, Eddie Van Halen e Prince. La mia band dei sogni è quella in cui sono già: Sons Of Apollo.
Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fan italiani
Grazie mille, adoro i miei fans italiani, si presentano sempre in gran numero e mi supportano al massimo! (Alessandro Gazzera)
Foto: jeffscottsoto.com

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