Intervista a Kevin Wood: i Malfunkshun, il Grunge e Andrew Wood
Torino si prepara a essere la capitale musicale dell’Europa e anche noi facciamo la nostra parte. Su CronacaTorino arriva una delle leggende del Grunge: Kevin Wood.
Insieme al fratello, l’indimenticato e compianto Andrew Wood, è stato uno dei creatori di un genere musicale che ha cambiato il volto della musica dando voce a più generazioni.
Oggi quella musica nata a Seattle è diventata famosa in tutto il mondo, ma Kevin resta fedele al suo stile e ai suoi Malfunkshun. Proprio con lui abbiamo parlato del nuovo EP “Glow” e di un futuro che sarà ancora ricco di musica.
Buongiorno Kevin, come stai? Che novità ci sono sul pianeta Kevin Wood?
Ciao, sto lavorando a nuove canzoni con Don Gunn, un batterista di Seattle. Io suono chitarra e il vecchio basso dei Malfunkshun che usava Andrew. Inoltre, sto pubblicando altro materiale solista di Andrew Wood su Bandcamp. Queste canzoni saranno disponibili anche per lo streaming.
Mi sto concentrando sulla registrazione. Sono stato molto impegnato con i concerti, ma ora è il momento di registrare!
“Glow” è veramente un EP fantastico e ha avuto ottime recensioni dai fans. Possiamo aspettarci altra nuova musica in futuro?
“Glow” ha impiegato un po’ di tempo per essere pronto. Rich Pagano ha suonato la batteria nella title track. Ho scritto l’arrangiamento circa 10 anni fa ed è rimasta da parte per alcuni anni prima che venisse pubblicata.
Sto ancora componendo e registrando. Presto saranno disponibili nuovi brani.
Ho adorato la canzone “Savior Self”. Come nasce questa canzone?
Chad Channing e io eravamo nei Fire Ants. Portò questo riff, ma non ci fu mai modo di usarlo. L’ho rispolverato qualche anno fa per dei concerti e ho aggiunto il resto delle parti. Mike Stone, che era nei Devil Head con me negli anni ’90, suona la batteria. Abbiamo registrato le basi a Seattle durante uno dei nostri tour.
Dalle canzoni si sente tutta la chimica che c’è nella band. Qual è, secondo te, la più grande forza dei Malfunkshun?
La chimica è nei musicisti che riesco a mettere insieme. Adesso scrivo praticamente tutto. Si tratta dello stesso tipo di musica sin dai primi giorni dei Malfunkshun e penso che sia il fattore che ci identifica.
Tu, tuo fratello e la città di Seattle avete dato al mondo qualcosa di speciale. Cosa è rimasto in te del giovane che si affacciava al mondo della musica?
La musica è la stessa. Scrivo a modo mio seguendo tutte le vie possibili. Quello che oggi sentite è la continuazione di quello che ho portato in tavola negli anni ’80 e ’90.
Il Grunge è diventato la voce di più generazioni e un fenomeno culturale. Quale sarà il suo futuro?
Il Grunge vivrà come uno stile. Ha aspetti del metal, del rock più duro e del punk. L’insieme da cui provengo anche io.
Ci sono un sacco di nuove band che suonano il Grunge. Ho fatto un assolo per una band irlandese, i Lace Weeper, per esempio. Il sound di questi ragazzi è uno dei migliori che io abbia mai sentito tra i nuovi gruppi.
Progetti per il futuro?
Registrerò molto. Ho una nuova attrezzatura per la registrazione a casa e sto cercando di mettere insieme le idee. Sto anche esaminando del vecchio materiale… C’è davvero parecchia roba!
C’è un musicista con cui ti piacerebbe lavorare?
Mi piacerebbe lavorare con Cristina Scabbia. Credo che abbia una voce davvero incredibile. Recentemente ho inciso una canzone con David Abbruzzese per un progetto e mi piacerebbe farlo ancora.
Vorrei anche avere Stone Gossard in una delle mie canzoni e anche Ben Shepherd. Io e Ben suonavamo insieme e sarebbe divertente mettere giù qualcosa. Più ci penso e più questo elenco si allunga. (ride)
Hai qualche ricordo particolare legato all’Italia?
Ho suonato due volte a Milano. Ho adorato l’Italia e vorrei tornarci. I fans conoscevano tutte le canzoni e cantavano con noi. Un’esperienza davvero pazzesca.
Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fans in Italia.
Ai fans italiani: Grazie per tutto il caloroso supporto a me e alla musica di mio fratello. Avete un posto speciale nel mio cuore e non vedo l’ora di tornare.
(Alessandro Gazzera)