La cultura in Piemonte – Relazione annuale 2024/25
A cura dell’Osservatorio Culturale del Piemonte. Domani, 28 novembre 2025 alle ore 10:30, Museo Regionale di Scienze Naturali, via Accademia Albertina 15 a Torino

L’apertura dei lavori sarà affidata all’Assessore alla Cultura Marina Chiarelli e al Presidente di IRES Piemonte Alessandro Ciro Sciretti.
Seguiranno la presentazione del Rapporto e una tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni culturali, delle fondazioni, del mondo accademico e delle reti del territorio.
Cultura in Piemonte 2024: un sistema stabile in crescita e segnali positivi nei principali settori
La Relazione Annuale 2024-2025 “La Cultura in Piemonte” fotografa un sistema culturale che mostra molteplici dinamiche positive, confermate anche dai primi dati del 2025
Musei: incremento costante degli ingressi
Nel 2024 i musei piemontesi hanno registrato 7,76 milioni di visite, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. La spinta principale arriva dal Sistema Museale Metropolitano, che concentra l’82% delle presenze e supera i 6,3 milioni di ingressi, grazie anche alla costante attrattività dei poli culturali torinesi. Nello specifico hanno mantenuto e consolidato la loro centralità i 4 big del sistema metropolitano, ovvero Museo Egizio, Museo Nazionale del Cinema, Musei reali e La Venaria Reale che hanno accolto il 39% del totale dei visitatori in regione. Nel resto del territorio segnali positivi arrivano da province come Cuneo (+7,3%), Biella (+12%) il cui risultato è trainato dalla presenza di mostre di grande richiamo e Alessandria (+13%).
Spettacolo dal vivo: partecipazione in aumento
Parallelamente, il comparto dello spettacolo dal vivo continua a mostrare un andamento favorevole: nel 2024 sono stati venduti 3,8 milioni di biglietti, pari a un incremento del 12% rispetto all’anno precedente, a fronte di una spesa al botteghino di 98,4 milioni di euro (+20% rispetto al 2023) e un incremento della spesa media per spettatore che passa da 21,6 euro del 2019 a 25,8 euro del 2024. Teatro e musica risultano particolarmente dinamici, anche grazie alla ripresa di festival e grandi eventi – in particolare dei concerti di musica leggera – che hanno rafforzato l’offerta culturale.
Cinema: fruizione nelle sale con recupero ancora incompleto
Diverso il quadro delle sale cinematografiche, che nel 2024 hanno fatto registrare circa 5 milioni di biglietti venduti al botteghino e incassi pari a 34,6 milioni di euro con una diminuzione sul 2023 rispettivamente del 4,4% e del 3,3%. I multisale sono tra le differenti tipologie di esercizi cinematografici quelli che hanno registrato le maggiori difficoltà rispetto ai monosala che, grazie anche alle possibilità di costruzione di un’offerta più variegata e non vincolata esclusivamente ai blockbuster o ai titoli del momento, hanno mostrato una migliore tenuta. Il recupero è ancora da realizzare: questo è un fenomeno non solo piemontese, ma riflette la tendenza nazionale.
Turismo culturale: presenze in aumento e ruolo centrale di Torino
Il 2024 è stato positivo anche per il turismo: il Piemonte ha registrato 6,28 milioni di arrivi e 16,89 milioni di presenze (+4,1% rispetto all’anno precedente), con una quota internazionale che raggiunge il 53%. Torino si conferma polo culturale centrale, mentre Langhe, Roero e Monferrato continuano a crescere grazie a un’offerta esperienziale diversificata.
Partecipazione: oltre l’80% dei cittadini coinvolti
Secondo l’Indagine IRES sul Clima d’Opinione dei Piemontesi, l’83% dei piemontesi ha partecipato ad almeno un’attività culturale nel 2024. Il coinvolgimento risulta particolarmente elevato tra i giovani, mentre resta più contenuto nelle fasce over 65 sulle quali presumibilmente il digital divide crea una barriera d’accesso a tutta una categoria di servizi e prodotti che potenzialmente potrebbero favorire un consumo culturale anche in door.
Biblioteche civiche
Nel 2024 gli iscritti attivi al prestito nelle 111 biblioteche civiche piemontesi crescono dell’11% rispetto al 2023, raggiungendo 245,3 mila utenti attivi, ovvero coloro che hanno preso in prestito almeno un libro nell’ultimo anno, e realizzando 2 milioni di prestiti (+4,4% nel 2024 rispetto al 2023). La frequentazione dei cittadini così come l’utilizzo dei servizi bibliotecari varia molto nei diversi sistemi bibliotecari territoriali: dalle Valli di Lanzo (24%) al Basso Novarese (2%) e al Monferrato (3%) emergono differenze nelle capacità coinvolgimento e penetrazione dei presidi di pubblica lettura. Sul fronte occupazionale ed economico le biblioteche hanno impiegano oltre 1.000 addetti e utilizzato 21,8 mln di euro.
Biblioteche e digital lending
Servizi fisici ma anche digitali. In Piemonte i servizi di digital lending erogati da 16 sistemi bibliotecari e 3 biblioteche attraverso la piattaforma MLOL hanno registrato 42 mila utenti unici che in media hanno usufruito di MLOL 61,3 nel 2024 e prendendo in prestito 19,7 mila e-book con un aumento del 4% nel 2024 sul 2023.
Nei primi nove mesi del 2025 gli utenti unici della piattaforma MLOL che hanno utilizzato almeno uno dei servizi offerti crescono a 20 mila rispetto ai 17 mila del 2024. Calano gli accessi alla piattaforma (-3,2%) e il numero di prestiti di e-book (-7%), mentre aumentano dell’8% le consultazioni di riviste e quotidiani. Nel 2025 nasce BI.TO, Biblioteche Integrate del Torinese, la nuova rete che unifica il Sistema Bibliotecario Urbano di Torino (BCT) con il Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana (SBAM): un’unica tessera per accedere a 130 biblioteche e 2 milioni di titoli. Un progetto importante che ha visto l’Amministrazione regionale e comunale di Torino fianco a fianco nella realizzazione di un unico grande polo regionale.
Digitale: una fruizione culturale in trasformazione
Le nuove modalità di consumo culturale si confermano in crescita: podcast, contenuti video brevi e gaming stanno modificando le abitudini dei pubblici, ampliando le forme di partecipazione soprattutto tra i più giovani.
Risorse economiche: investimenti in crescita ma con prospettive da monitorare
Sul fronte delle risorse destinate alla cultura, nel 2023 le Amministrazioni pubbliche e le Fondazioni di origine Bancaria piemontesi hanno destinato al settore 326,7 milioni di euro (+20,3% rispetto al 2022). Tale
tendenza viene confermata anche dai dati del 2024 che segnano un aumento del 2,5%. Va sottolineato però che la dinamica di crescita deriva principalmente dai fondi PNRR, che hanno sostenuto progetti di digitalizzazione, interventi su borghi e beni culturali, restauri e azioni di accessibilità. Dalla Rapporto emerge dunque la necessità di adottare uno sguardo di lungo periodo per programmare con attenzione la fase successiva al 2026, per garantire operatività nel lungo periodo agli interventi avviati.
Cultura e aree marginali
Il Piano Nazionale per le Aree Interne 2025 identifica in Piemonte 113 comuni periferici (10%) e 18 ultraperiferici (2%), concentrati principalmente nelle province di Cuneo, Torino e Vercelli. Dei 131 comuni piemontesi situati in aree marginali, solo 74 dispongono di almeno un luogo culturale, si tratta in prevalenza di musei (39%) e biblioteche (34%), mentre teatri (3%) e cinema (4%) sono quasi assenti. La presenza diffusa di ecomusei (14%) valorizza il patrimonio paesaggistico.
Un sistema che cresce, tra opportunità e sfide
Complessivamente, il quadro regionale mostra una crescita stabile nelle aree più strutturate, accompagnata da segnali di pressione sui grandi poli culturali e dalla persistenza di difficoltà nelle aree interne e nei musei più piccoli. La trasformazione digitale, in rapido sviluppo, richiede inoltre analisi più approfondite per orientare in modo efficace le politiche future.
Alessandro Ciro Sciretti, Presidente IRES Piemonte
“I dati del Rapporto ci mostrano un Piemonte culturale in movimento, con risultati positivi, differenze territoriali e nuove esigenze da considerare. Crescono musei, spettacolo dal vivo e partecipazione; la digitalizzazione e la pressione turistica ridisegnano abitudini e priorità. Per questo serve uno sguardo attento e condiviso: conoscere meglio il pubblico e ascoltare chi opera nei territori è fondamentale per orientare politiche efficaci e sostenibili. Una cultura accessibile ed equilibrata è un obiettivo che riguarda l’intera comunità e rappresenta un tassello essenziale dello sviluppo regionale. La crescita del sistema culturale è un elemento di sviluppo sociale ed economico”.
Marina Chiarelli, Assessore alla Cultura Regione Piemonte
«Il Rapporto a cura dell’Osservatorio culturale del Piemonte ci offre oggi una conferma importante: il Piemonte è una regione che crede nella cultura e che dalla cultura trae energia, identità e sviluppo. I dati raccontano un sistema in crescita, trainato dai grandi poli metropolitani ma sostenuto dal lavoro diffuso di musei, biblioteche, teatri, festival, associazioni e reti territoriali. È un ecosistema che dimostra una straordinaria capacità di adattarsi, di rigenerarsi e di coinvolgere pubblici sempre più ampi.
Il fatto che oltre l’80% dei cittadini abbia partecipato ad almeno un’attività culturale nell’ultimo anno ci dice che la cultura non è un settore, ma una necessità collettiva.
La Regione è stata accanto a questa crescita, investendo risorse, semplificando procedure, rafforzando le collaborazioni con le fondazioni bancarie, con il mondo accademico, con i comuni grandi e piccoli. Lo abbiamo fatto perché crediamo che la cultura generi benessere, occupazione, attrattività e qualità della vita. La crescita dei musei, la ripresa dello spettacolo dal vivo, il dinamismo della lettura e l’evoluzione dei consumi digitali sono segnali che dobbiamo saper interpretare per orientare le politiche dei prossimi anni.
Ma questo rapporto ci ricorda anche quali sfide abbiamo di fronte: la tenuta delle sale cinematografiche, le difficoltà dei territori più marginali, la pressione crescente sui grandi istituti culturali, la necessità di garantire continuità agli investimenti quando la stagione del PNRR sarà conclusa.
Per questo la Regione sta già lavorando per costruire una programmazione pluriennale che permetta di consolidare quanto è stato avviato e di sostenere la transizione digitale, le reti bibliotecarie, i progetti per i giovani e la crescita dell’ecosistema creativo.
La cultura è un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del Piemonte. Per questo continueremo a sostenerla con responsabilità, visione e ascolto dei territori, consapevoli che ogni euro investito in cultura produce valore sociale, coesione e nuove opportunità. I numeri di oggi ci dicono che siamo sulla strada giusta e ci motivano a fare ancora di più“.
Gimmi Basilotta, Presidente AGIS Piemonte e Valle d’Aosta
“La presentazione della relazione annuale dell’Osservatorio – riferisce Gimmi Basilotta Presidente Agis Piemonte – resta per il nostro comparto un’occasione di fondamentale importanza. Grazie alle evidenze dei dati e alla loro relativa analisi si permette alle imprese del comparto dello spettacolo dal vivo e riprodotto di orientare e meglio indirizzare le progettualità per la prossima annualità.”
Menico Rizzi, Rettore UPO
“I risultati de ‘La Cultura in Piemonte’ sono estremamente incoraggianti e sottolineano la vitale centralità del sistema culturale regionale e il preziosissimo lavoro di Ires Piemonte. Per l’Università, un sistema culturale in crescita è il terreno fertile su cui si innestano la ricerca, la didattica e la Terza Missione. L’ Università del Piemonte Orientale, da quest’anno entrata a far parte della compagine di sottoscrittore e sostenitori dell’Osservatorio Culturale – e’ pronta e determinata nel continuare a rafforzare la collaborazione con tutte le istituzioni per contribuire alla crescita di tutti i territori della nostra Regione. A raccogliere e condividere dati, analisi ed esperienze per formare i professionisti culturali del futuro e orientare le politiche verso uno sviluppo territoriale sostenibile a beneficio di tutta la comunità.”
Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura Città di Torino:
“La panoramica dei dati offertaci da Ires sulla cultura in Piemonte è uno strumento prezioso che ci restituisce la fotografia della situazione sul territorio aiutandoci anche ad orientare le scelte future. I numeri sono davvero positivi e ci confortano sul fatto che stiamo lavorando, come amministrazione comunale e in sinergia con tutti gli attori del mondo della cultura, nella giusta direzione. A Torino, in particolare il Museo Egizio e il Museo del Cinema si confermano tra le eccellenze di un sistema museale sempre più attrattivo anche per il turismo teatro e musica si confermano fattori trainanti così come i grandi eventi. Ma c’è un dato che forse più degli altri ci rende orgogliosi ed è la crescita degli accessi alle biblioteche civiche, un comparto su cui a Torino stiamo lavorando moltissimo e abbiamo investito un capitolo importante delle risorse del Pnrr. Infine, credo si debba senza dubbio rilevare il fatto che dal report emerge che l’83% dei piemontesi ha partecipato ad almeno un’attività culturale nel 2024. È un bellissimo segnale e la dimostrazione che il sistema culturale del nostro territorio sa mettere in campo un’offerta che accontenta un pubblico sempre più trasversale ed eterogeneo. Un risultato che ci fa guardare al futuro con ancora maggiore fiducia, verso la candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura per il 2033“.
Paolo Bertolino, Segretario Generale Unioncamere Piemonte
“La cultura è un asset fondamentale per l’economia regionale. Tuttavia, l’analisi rivela importanti sfide strutturali. La prima è la bassa propensione al consumo culturale, mentre la seconda è l’alta concentrazione geografica del valore. È qui che il Sistema camerale può intervenire, come acceleratore di processi economici territoriali. La nostra missione, in questo contesto, è chiara: garantire che la cultura diventi un fattore moltiplicatore del PIL in tutto il Piemonte. La cultura non è una spesa, ma un investimento strategico che richiede una mentalità imprenditoriale e una visione di sistema. Siamo pronti a fare la nostra parte per tradurre i dati in un vantaggio competitivo duraturo per la nostra regione”



