La L84 supera l’ostacolo Arzignano nell’ultima giornata e conquista la promozione in Serie A
È difficile predire qualcosa con dieci anni di anticipo. In un periodo di tempo così lungo, sono infinite le variabili che possono intervenire. Possono cambiare le persone, la società che ti circonda, la città in cui vivi, le abitudini e perfino l’amore…l’unica cosa dura a mutare nel tempo è un sogno.
Noi quel sogno lo abbiamo visto nascere nel 2011, lo abbiamo visto vacillare, a volte quasi sfumare, ma lo abbiamo portato avanti con tutte le nostre forze. Nonostante l’iniziale scetticismo da parte di qualcuno, quella che sembrava essere un’impresa titanica si è trasformata ed è diventata la nostra storia. Oggi, a una decade di distanza da quel giorno, il nostro sogno è realtà, e si chiama Serie A.
La storia dietro un progetto vincente
Ciò che rende ancora più speciale questo primo traguardo raggiunto, è l’avventura vissuta per arrivarci. Siamo partiti da un campo di pannocchie, dove forse c’era più incoscienza che consapevolezza.
L’unione data dalla nostra grande amicizia si è poi riflessa sulla squadra, anno dopo anno. L’aver vinto la Coppa Piemonte in Serie D, ci ha regalato i primi sorrisi, anche se sapevamo che eravamo soltanto agli inizi. I campionati di Serie C sono stati un’ottima anticamera per prepararci a palcoscenici più importanti, dove abbiamo cominciato a fare sul serio. In tre anni di Serie B, non abbiamo mai mancato l’appuntamento dei playoff, fermandoci per due volte in semifinale. La squadra ha cominciato a conoscersi e a mostrare parte del suo potenziale, espresso perfettamente nell’anno della promozione in Serie A2.
Senza rendercene conto, eravamo passati da semplici amici, a società in grado di essere un punto di riferimento per il panorama nazionale. Ed è proprio questo ad aver fatto la differenza. Dopo soli tre anni, di cui lo scorso fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria, ci ritroviamo nel punto più importante della nostra storia: la Serie A.
Il progetto che ci accompagna da anni non è focalizzato meramente sui numeri delle vittorie o su quello dei trofei ma si basa sull’amore per il futsal, il quale ci ha spinti verso un’idea di futuro che valorizzerebbe non solo la nostra società, ma anche il nostro territorio e l’intero mondo che ruota attorno a questo sport. Crediamo nel calcio a 5, come crediamo nell’unione tra i nostri giovanissimi e le nostre bandiere.
Una squadra unita anche fuori dal parquet
Purtroppo, siamo costretti a esultare in un contesto che fino a qualche tempo fa era impensabile. Ci addolora non aver potuto condividere dal vivo il nostro percorso con chi ci ha sempre sostenuto, gara dopo gara, senza mai farci mancare affetto e supporto.
Un sincero ringraziamento va alla squadra, coraggiosa e tenace nell’affrontare un anno così difficile con la giusta concentrazione. I ragazzi hanno messo sul campo gli stessi valori su cui abbiamo cementato le nostre radici. Non sarebbe stata la stessa cosa senza un allenatore come il nostro, accompagnato dall’intero staff, sempre pronto a migliorare le nostre prestazioni.
Infine, il nostro grazie va anche a chi lavora dietro le quinte, dalla segreteria ai dirigenti, passando per l’area comunicazione, con i quali siamo diventati la squadra italiana di futsal più seguita.
Tutto ciò che potevamo solo immaginare, ora lo viviamo.
Da Falco a Martelli: “È stata una favola perfetta!”
Tutto ciò che stiamo vivendo è ben descritto dalle parole di Jonatha Falco: “È stata una favola perfetta che nemmeno il miglior poeta avrebbe potuto scrivere. Un finale incredibile impreziosito dalla rete di Turello. Appena realizzeremo tutto ciò che è successo, ci metteremo subito a lavoro per conoscere meglio la nuova categoria, sapendo che si tratta di un grande salto“.
Dopo un evento del genere, anche il nostro Head of Marketing, Antonio Martelli, ha voluto rivivere le gioie di sabato: “È stata un’impresa sportiva, societaria e comunicativa incredibile. Abbiamo avuto l’onore di ricevere complimenti dalle squadre e dalle istituzioni più importanti del settore. Siamo orgogliosi di contribuire all’aumento di popolarità del movimento del futsal italiano, sperando che questo diventi uno sport sempre più praticato e vicino ai giovani“.
Forse stiamo ancora sognando ma vi prego, non svegliateci! Andrea Carinci
Ufficio Stampa L84