Guardiolismo o Inzaghismo, quella strana sensazione per i tifosi della Juventus
Sono giorni strani in casa Juventus dopo la separazione con Allegri. La società bianconera, infatti, è al lavoro per programmare la nuova stagione e il punto fondamentale sarà proprio chi siederà sulla panchina dei Campioni d’Italia.
Al momento si fanno tre nomi e sono quelli di Guardiola, Inzaghi e del vecchio “nemico” Sarri. Una situazione strana che ha visto sfilarsi Conte, mai considerato dal Presidente Agnelli, ma che ora rischia di essere un boomerang con i tifosi che guardano impazienti.
GUARDIOLA – Nonostante le tante smentite è il sogno della tifoseria, ma sarebbe davvero clamoroso vederlo a Torino dopo aver dimostrato così tanto attaccamento al City.
Una operazione che sarebbe di indubbio valore dal profilo tecnico, ma che da un punto di vista economico lascia diverse perplessità a partire dall’ingaggio suo e dei suoi tanti collaboratori.
Alcuni media italiani danno già l’affare per fatto, ma in Inghilterra tutto sembra tranquillo. “Chi vivrà, vedrà” disse Nedved nelle settimane scorse riferito proprio alla questione allenatore.
INZAGHI – Il piano B, o A se non si crede a Guardiola, è l’attuale allenatore della Lazio. Ex compagno di squadra di Pavel Nedved ai tempi della Lazio e legato da una lunga amicizia con Fabio Paratici sposerebbe bene la filosofia della “Linea Verde” del club bianconero e sarebbe un fattore di risparmio rispetto a Guardiola.
Tatticamente il suo 3-5-2 sarebbe l’erede naturale di Conte e ben si inserirebbe con la rosa presente. Il suo nome non stuzzica molto i tifosi bianconeri, attratti più dal fantasma di Guardiola, ma la Juventus ha storicamente abituato in scelte coraggiose e spesso non esattamente popolari sugli allenatori. Scelte, c’è da dire, nella maggior parte dei casi seguite da vittorie.
SARRI – Il terzo in questa storia sembra essere l’ex allenatore del Napoli, ma il nome non sembra convincere nessuno. La piazza si è dimostrata assai fredda e, proprio per le caratteristiche del progetto bianconero, non sembra sposare quella “Linea Verde” che ha visto gli allontanamenti di Marotta e Mazzia.
Foto: football.ua