Cultura e Società

Intervista a Michael Shrieve, il batterista di Santana si racconta a CronacaTorino

Geniale, eclettico o più semplicemente unico. Sono queste le definizioni che spesso si danno di una leggenda della musica come Michael Shrieve. E, a dirla tutta, sono anche limitative. Nato a San Francisco, ma con nel cuore l’Italia, ha raccontato a Cronacatorino.it una carriera incredibile: da Santana ai più recenti progetti musicali. Un viaggio nella storia della musica.

Buongiorno Michael, che cosa bolle in pentola sul pianeta Shrieve?
Beh… Sono reduce da una bella performance con i The Leap. Io, Patrick Gleeson e Sam Morrison abbiamo suonato diversi pezzi di Miles Davis dandogli una impronta elettronica ed è stato uno show fantastico.
A breve dovrebbe anche esserci uno show della mia band, i Micheal Shrieve’s Spellbinder, ma non c’è solo questo in programma: per l’inizio del prossimo anno un nuovo disco e sarà qualcosa di davvero molto particolare. Suonerò diversi tipi di batteria e ci saranno tanti ospiti… Grandi batteristi, ma anche personaggi come Trey Gunn.

Il rapporto con Santana ha segnato gran parte della tua carriera, com’è il rapporto tra voi due?
Davvero ottimo, ma non abbiamo più avuto occasione di sentirci dopo Santana IV. Il disco ha riunito noi della band dopo tantissimo tempo ed è stato davvero bello.
Purtroppo ci sono state poche occasioni per suonare insieme e non siamo andati in tour… Cosa di cui sono davvero molto dispiaciuto!

Tu hai avuto una carriera incredibile… Che consiglio daresti ad un giovane che vuole percorrere il tuo cammino?
Urca… Bisogna dire che ci sono sempre stati tanti batteristi bravi… Io sono stato fortunato a lavorare quasi subito con Santana, ma posso anche dirti che la fortuna capita a quelle persone che sono preparate.
Nella mia carriera sono stato fortunato, ma ho sempre lavorato duro facendomi trovare pronto. Quindi cari ragazzi lavorate sodo!

Hai composto anche musica per dei film, ma è più difficile comporre musica per un film o per un album?
In realtà non ho proprio composto, ha dato una mano su alcune colonne sonore oltre 20 anni fa… Posso dirti che sì è difficile lavorare per un film, ma che è qualcosa che non faccio ormai più.

Il più bel momento della tua carriera?
Quando hai la fortuna di avere una carriera come la mia… Beh non puoi averne solo uno… Woodstock è stato sicuramente uno di quelli, ma anche rivedere la performance della band nei video e nel film… Mai avremmo pensato di essere inseriti e così ci siamo resi conto di quello che era successo.

Qual è stato, secondo te, l’album più bello su cui hai lavorato?
Altra domanda difficile… Ce ne sono tanti, ma posso dirti che mi è piaciuto molto l’album dei Michael Shrieve’s Spellbinder, ma anche l’ultimo mio disco che dovrà uscire il prossimo anno.

Cosa ne pensi dell’Italia?
Sinceramente? Io amo l’Italia! La considero il mio paese preferito… Adoro la sua gente, la sua cultura e la sua allegria.. Ho ricordi bellissimi dei tour con Santana, Andy Summers e Zucchero… Spero davvero di tornare presto e di vedere sempre più città!

C’è un musicista con cui ti piacerebbe collaborare?
Per rispondere a questa domanda bisogna fare una premessa: Tutti i musicisti sono diversi e a loro modo ti arricchiscono con qualcosa. Io mi sono sempre divertito a lavorare con persone diverse…
Mi piacerebbe continuare il lavoro con i The Leap, ma anche con Pete Lockett e altri. In generale adoro cercare su Youtube nuovi musicisti e capire se è possibile sviluppare qualcosa insieme a loro.

Un messaggio per i fans italiani
Spero di tornare molto presto e sto lavorando per avere un progetto che mi permetta di venire in Italia tutti gli anni

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio