Intervista a Diego García, la musica di El Twanguero su CronacaTorino
Il viaggio musicale di CronacaTorino raggiunge oggi la Spagna con un chitarrista incredibile: Diego García “El Twanguero”. Originario di Valencia, ha saputo creare melodie incredibili fondendo la tradizione spagnola al rock e al blues. A CronacaTorino ha raccontato una parte della sua carriera tra la collaborazione con Playing For Change e il nuovo disco in uscita.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Buongiorno Diego, come stai? Questo virus ha cambiato bruscamente le nostre abitudini… Cosa stai facendo in questo periodo?
Sto cercando di fare del mio meglio. Ho lavorato molto online con le mie lezioni di chitarra e i live in streaming. C’è stata poi la mia collaborazione con Playing For Change e ho scritto nuova musica. Il resto è rimasto più o meno lo stesso. La distanza sociale è un qualcosa di normale a L.A., un qualcosa di molto diverso dalla Spagna. Mi manca molto suonare dal vivo, ma dobbiamo tutti adattarci a questo nuovo scenario
Quando hai deciso che saresti diventato un musicista?
Ero molto giovane quando ho cominciato. Ho fatto il primo tour da professionista a 16 anni… Suonavo con delle dancing bands in giro per la Spagna e la Francia.
Qual è stata la tua prima introduzione alla chitarra? Cosa ti ha influenzato talmente tanto da iniziare a suonare?
C’era una collezione di vinili a casa e la prima volta che vidi una chitarra fu sulla copertina dell’album “Apache” degli Shadows. La Stratocaster rossa fu il mio primo amore musicale. La chitarra spagnola poi ebbe una grande influenza. Tarrega, Segovia e Pujol.
Come crei una canzone? Come nasce la tua ispirazione?
Prendo ispirazione da due fonti. Una può essere una bella canzone o un musicista che può ispirare me in un momento della mia vita. L’altra fonte è il viaggiare. Poi devi mettere tutto insieme e questo significa innumerevoli ore di lavoro, dubbi, paura e gioia. È un processo e devi attraversarlo per arrivare alla nascita di una canzone.
Progetti per questo 2020?
Ho un album pronto per uscire, probabilmente in estate. “Carreteras Secundarias Vol. 2” è un disco tutto basato sulla chitarra spagnola. Sto anche preparando un album di Cumbia Surf che uscirà solo in digitale.
Nel recente passato hai lavorato con Ara Malikian. Ci racconti quella esperienza?
Ara è un genio, un uomo del Rinascimento. Parliamo di un musicista che lavora duro ed è molto attento alla sua musica.
Hai parlato prima di “Playing For Change”. Com’è suonare con tanti grandi musicisti da tutte le parti del Mondo?
Amo questo progetto e le persone che sono coinvolte. Fanno un lavoro importante per il sociale con queste scuole per i bambini di Argentina, Sud Africa e Brasile. Al di là dell’esperienza musicale, che è pazzesca, voglio essere coinvolto sempre di più in progetti come questo.
C’è un artista con cui ti piacerebbe collaborare?
Tanti, ti direi Bob Dylan, Santana e Jeff Beck. Tutti miei eroi!
Noi siamo italiani. Hai qualche ricordo particolare legato al nostro paese?
Amo l’Italia, uno dei paesi più belli del mondo. Ricordo la prima volta che ho suonato lì, aprivo il concerto di Alex Britti a Bolzano. Lui è un chitarrista fantastico.
Il tuo messaggio per i fans italiani
Siate sempre forti amici italiani. Avete superato momenti difficili in passato e quel cuore mediterraneo si è sempre rialzato per lottare ancora! (Alessandro Gazzera)
Foto: Piero F Giunti