Intervista a Russ Ballard, il leggendario artista inglese si racconta a CronacaTorino
Un nuovo ospite per il viaggio musicale di CronacaTorino. In questo caldo pomeriggio d’estate arriva una leggenda della musica: Russ Ballard.
L’artista inglese ha raccontato a CronacaTorino parte della sua incredibile carriera musicale che vanta collaborazioni con personaggi del calibro di Ringo Starr e Roger Daltrey. Come in tutte le belle storie che si rispettino c’è anche qualche sorpresa. Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Russ, come stai? Cosa stai facendo in questo periodo?
Sto lavorando a rifacimenti di hit del passato e di canzoni che adoro. Quindi per il momento sono concentrato qui.
Il tuo ultimo album “It’s good to be here” è molto interessante. Ci racconti come arriva l’ispirazione? Come funziona il tuo processo creativo?
Ascolto davvero di tutto. Non ho mai chiuso le orecchie a nessun tipo di musica. Ho anche diversi amici italiani e un giorno in un ristorante ho sentito per esempio cantare “Nel blu dipinto di blu”. Questo per farti capire che bisogna sempre essere curiosi.
Ascolto rock, classica, country, e altri generi che amo immensamente, ma che soprattutto poi voglio suonare! Quindi è da qui che arrivano le mie influenze: cerco di ascoltare e di capire come vengono fatte certe canzoni.
Esplorando un po’ il tuo passato: quali sono state le tue prime influenze musicali?
I miei genitori. La musica mi è sempre stata intorno e loro hanno influenzato la mia vita. Non ricordo un singolo momento senza delle note in casa e la prima collezione di musica era di Beethoven.
Mia madre suonava spesso la “Sonata al chiaro di luna” e riusciva a farmi piangere… Non riuscivo a capire il perché, ma poi l’illuminazione: era quella musica fantastica!
Come ti dicevo prima ascolto tutto e voglio capire. La musica gospel, per esempio, è una grande ispirazione e la adoro da sempre.
Nella tua carriera hai lavorato con tantissimi artisti con tanta passione e tanto successo. C’è un segreto?
Non lo so, forse è il mio entusiasmo per quello che faccio. Spesso senti le persone dire che vorrebbero vivere il loro sogno e io invece semplicemente lo sto vivendo. E tutto questo da 50 anni! Credo sia davvero fantastico perché ho la passione della musica con me.
Le due cose che sapevo fare nella vita erano il football e la musica… Alla fine ho scelto la seconda e ne sono davvero grado perché mi ha dato così tanto. Ti senti benedetto sai? A volte capita di entrare in studio per della musica la mattina presto e uscire il giorno dopo, ma la sensazione che senti dentro di te è unica.
Il segreto della felicità è raggiungere qualcosa ogni giorno e con la musica puoi. Se prendo uno strumento io mi sento subito meglio.
Il prossimo capitolo della tua carriera?
Farò alcuni show in Belgio in agosto, in Portogallo, in Austria e poi ci sarà un tour in Germania.
Un anno molto impegnativo quindi
Sì, mi piacerebbe anche tornare a suonare in Italia, ma non ho avuto ancora richieste.
Hai qualche ricordo particolare legato all’Italia?
Sì, nel 1985 promuovevo il mio album suonando a Verona durante l’estate. L’Italia ha le più belle città del mondo per me… Guardate Venezia, la costiera amalfitana, Firenze, Roma e tante altre. Un paese davvero pazzesco!
C’è un artista con cui oggi ti piacerebbe collaborare?
Ci sono diversi artisti che mi piacciono. Sarebbe fantastico e interessante lavorare con Stevie Wonder, ma ho lavorato con tante persone con cui mi son davvero divertito. Ho lavorato con Brian May e Mort Shuman… Ti racconto qualcosa su Mort
Devi!
Quando ero bambino ero solito guardare i nomi di chi scriveva le canzoni sui dischi di Elvis e di altri grandi. Mort mi chiamò e mi disse di voler scrivere delle canzoni con me. Io sapevo chi era lui, sapevo che aveva scritto delle canzoni per Elvis Presley!
Venne a casa mia per un certo periodo e mi raccontava di essere una stella in Francia e la cosa forte è che lo era davvero.
Abbiamo composto quattro canzoni insieme che adoro e poi raccontava le storie su Elvis. Un giorno eravamo nella mia cucina e gli chiesi: “Quante canzoni hai scritto per Elvis?”
Lui mi disse: “Circa trenta”
Pensa che scrisse anche le canzoni dei film, ma anche cose come “Viva Las Vegas”, “His Latest Flames” e “Superstition”.
Caspita…
Sì, è sua anche “Save the last dance for me”! Ma poi gli chiesi anche come fosse Elvis e lui mi disse semplicemente: “Non lo so, non l’ho mai conosciuto”. Gli chiesi se mi stesse prendendo in giro, ma era andata proprio così.
Ci racconti l’esperienza con Ringo Starr?
Bellissimo, ho adorato davvero lavorare con lui. Purtroppo non mi sono goduto a pieno quell’esperienza perché mio padre morì in quel periodo e fu davvero brutto.
Eravamo a Copenaghen e buttammo giù cinque canzoni e poi dovetti tornare a casa non riuscendo a finire il lavoro.
E Roger Daltrey?
Grandioso, ho suonato la chitarra in diversi suoi concerti. Mi chiamò dicendomi che avrebbe fatto questo tour e se volevo suonare la chitarra mettendoci anche la mia voce. Siamo stati sulla East Coast in America e ho prodotto alcune cose anche per lui.
Dopo una carriera così immensa c’è ancora qualcosa che assolutamente vuoi fare?
Oh ci sono così tante cose che vorrei fare. Ho scritto un musical alcuni anni fa, mi ero occupato della storia e della musica. Mi piacerebbe rifare qualcosa del genere e vorrei fare un album dove suono diversi stili di musica. Vorrei fare qualcosa di non rock, ma ho due album in arrivo su quello stile e quindi vedremo.
Ultima domanda: il tuo messaggio per i fans italiani
Vorrei tornare nel vostro bellissimo paese e suonare. Vorrei fare concerti lì e incontrare tutte le persone che mi scrivono.
(Alessandro Gazzera)