“Free Hands”, il nuovo album della band torinese

Una voce che si muove tra il soul e l’r&b, un groove che trascina e porta l’ascoltatore in un’ambientazione urbana. Così si apre “Free Hands”, il nuovo album dei Melty Groove, un mosaico sonoro in cui pop, funk, rock (e persino gospel) si intrecciano in un’esperienza di ascolto stimolante e raffinata.
Il titolo “Free Hands” non è casuale: “a mano libera” sono scritti i brani che compongono questo album, “a mano libera” sono i disegni di copertina, le registrazioni, i testi e le musiche, si sottolinea quindi la natura artigianale di questo disco, curato nei minimi dettagli dai tre musicisti insieme a Simone Ferrero, ingegnere del suono della band. Ma è anche un gioco di parole: “fri/ends” è un vezzo italofono, un’assonanza che testimonia il legame affettivo tra i tre membri della band, Alice Costa (basso e voce), Edoardo Luparello (batteria) e Carlo Peluso (tastiere).
Melty Groove, Free Hands:
E’ un disco che invita ad esprimere se stessi senza la paura del giudizio degli altri, ad essere fieri della propria identità senza essere vittime del conformismo. Il nostro “gioco musicale” vuole trasmettere che anche nella vita è possibile mischiare elementi contrastanti per creare un unico trait d’union».
L’album si sviluppa come un racconto in sette tappe, ognuna caratterizzata da un’identità sonora ben definita. Il fil rouge è il tema della libertà, intesa come espressione artistica e personale, consapevolezza di sé e abbandono delle paure, come espressione di corpo e anima.
L’intero album fa fatica a trovare una postazione negli scaffali degli archivisti: ogni brano contiene veli sonori che lasciano trasparire la passione della band per il blues, il funk, il pop, il progressive rock, il jazz, la world music e il gospel, a dimostrazione di un notevole background musicale e di una forte capacità di connessione con la musica del passato.