Colpivano soprattutto nella zona dello Juventus Stadium i ladri arrestati dalla Polizia stradale ieri sera, mercoledì 14 settembre, in Italia, Spagna e Belgio.
Secondo quanto spiegato, sapevano, infatti, di poter contare su un paio d’ore durante le gare di campionato e Champions League per mettere a segno i colpi senza che nessuno li disturbasse. Non a caso, gli arresti sono scattati prima di Juventus-Siviglia, per impedire che venissero commessi altri furti. Gli altri luoghi tra i preferiti dalla banda erano gli aeroporti di Torino Caselle e Malpensa.
In base a quanto appurato, le tecniche utilizzate per i furti erano sostanzialmente due: l’utilizzo di chiavi supplementari ottenute da concessionarie in Spagna mediante la presentazione di carte di circolazione contraffatte (per Bmw e Mercedes) e rompere un finestrino laterale per poi riprogrammare le centraline dei veicoli (per le Land Rover). Per impedire che l’auto fosse rintracciata mettevano a bordo dei jammer (disturbatori di segnale) per disattivare gli antifurti satellitari.
I veicoli finivano poi in quattro box messi a disposizione da ricettatori della cintura torinese. La destinazione finale, però, era il Marocco o in Nigeria, dove arrivavano una volta che le targhe e i documenti erano contraffatti.
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