Il futuro industriale del Piemonte e la ricaduta sul territorio delle risorse legate al Pnrr sono state al centro dell’incontro tra il Presidente della giunta regionale Alberto Cirio, la Sindaca di Torino Chiara Appendino e il Premier Mario Draghi. Si è parlato molto dell’adeguatezza del Piemonte come luogo per il rilancio della sua industria e sulle difficoltà attuali del comparto.
A proposito, vista la forte concentrazione del dibattito rispetto alle scelte di alcuni grandi gruppi, CNA Piemonte, come interlocutore della giunta Cirio, e CNA Torino, per quel che riguarda gli aspetti dell’area metropolitana, precisano alcuni aspetti.
“Ricordiamo che le risorse del Pnrr rappresentano una grande opportunità. Per questo siamo molto attenti al loro corretto utilizzo, perché dovranno portare a sviluppo vero nei prossimi anni, quando il territorio potrà sostenerne agevolmente la parziale restituzione. Altro particolare che vogliamo sottolineare è la necessità che nessuno venga escluso prima di tutto il tessuto imprenditoriale italiano, per il 90% costituito da artigianato e micro impresa”, ha dichiarato il presidente regionale della CNA Piemonte Bruno Scanferla.
“La CNA Piemonte è a disposizione delle istituzioni e degli altri attori politici ed economici per valutare insieme anche le strategie per ottimizzare i risultati su quelle misure in cui le imprese sono destinatari indiretti: ade esempio la semplificazione e la digitalizzazione della pubblica amministrazione. E in parte questo discorso si può applicare alle misure su credito di imposta o bandi. Queste due linee di intervento devono essere pensate e costruite affinché la microimprese e l’artigianato ne possano beneficiare in forma singola, o in forma aggregata, mettendosi in rete”, ha concluso Scanferla.
“A Torino c’è un grande potenziale da sfruttare e da valorizzare. Esiste un grande “compasso manifatturiero” che puntando sul capoluogo traccia una circonferenza di circa 40 km dentro la quale ci sono tutte le specializzazioni produttive non solo dell’automotive, ma anche delle filiere della moda e dell’agroalimentare. Non dobbiamo disperdere questo potenziale. Torino e il Piemonte sono in affanno, da tempo, ma le imprese ci sono e sono ancora in grado di rispondere alle sollecitazioni. Hanno saputo essere resilienti alle tante crisi che si sono sovrapposte in questi anni. Hanno difeso tenacemente le quote di mercato e la forza lavoro. Hanno saputo internazionalizzarsi. Ora però serve il rilancio, servono politiche industriali forti e attente alle specificità delle imprese del territorio. Imprese piccole, a volte piccolissime. La politica ne tenga conto”, ha affermato Nicola Scarlatelli, Presidente CNA Torino.
“Voglio infine soffermarmi su un altro tema a cui tengo molto come imprenditore e come padre di famiglia. Quello dei giovani. Torino è un nido che va covato, perché al suo interno abbiamo migliaia di talenti. Centri di ricerca e di formazione di eccellenza “sfornano” continuamente giovani preparati che non aspettano altro che di spiccare il volo. I giovani sono pronti per far rinascere Torino e il Piemonte e rinnovare il suo DNA manifatturiero, con una visione di futuro europea e funzionale alla rinascita del sistema Italia”, ha aggiunto Scarlatelli.