Transizione 5.0 e crisi automotive: sembra la tempesta perfetta
Un eccesso di burocrazia, procedure complesse e costose, tempi ristretti stanno scoraggiando le imprese a realizzare investimenti nell’ambito di Transizione 5.0. A ciò si aggiunge la necessità di rivedere le aliquote e snellire ulteriormente le modalità di accesso ai crediti d’imposta, come recentemente segnalato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte, ha dichiarato: “CNA si è molto impegnata su questo Piano, tuttavia, dal nostro monitoraggio stanno emergendo indicazioni non soddisfacenti: a fronte di un interesse potenzialmente alto e l’avvio di diverse analisi di pre-fattibilità, pochissime sono ad oggi le aziende che decidono di portare avanti l’investimento. La procedura è complessa e onerosa: si contano 18 passaggi suddivisi nelle 3 fasi – prenotazione, avanzamento, comunicazione finale – ciascuna corredata da una moltitudine di documenti e certificazioni da produrre”.
Le modifiche attese al Piano Transizione 5.0, annunciate dal governo, potrebbero apportare le necessarie correzioni. Sono state annunciate semplificazioni burocratiche, con l’eliminazione di alcuni passaggi ridondanti, e un innalzamento delle aliquote per i crediti d’imposta fino al 70% per gli investimenti fino a 5 milioni di euro. Questi cambiamenti mirerebbero a ridurre i costi e il carico amministrativo per le imprese, facilitando l’accesso ai benefici fiscali, soprattutto per le micro e piccole imprese.
Delio Zanzottera, Segretario di CNA Piemonte, ha aggiunto: “Le tempistiche del PNRR, che fissano al 31/12/2025 il termine per completare i progetti di investimento, sono particolarmente stringenti, mentre una misura strategica come Transizione 5.0 dovrebbe avere una vigenza almeno triennale. In particolare, il settore automotive in Piemonte sta vivendo una delle crisi più gravi degli ultimi decenni, e di fronte a questa emergenza CNA Piemonte lancia un appello alle istituzioni locali e nazionali per un intervento immediato e coordinato a sostegno delle piccole e medie imprese del settore automotive”.
Le micro e piccole imprese costituiscono la spina dorsale del nostro tessuto economico, e non possono essere lasciate sole in questo momento critico. Le nuove misure del Piano Transizione 5.0 potrebbero rappresentare un’opportunità significativa per rilanciare il settore, ma è necessario che la loro attuazione sia semplificata e che le aziende possano accedere facilmente ai fondi e ai crediti d’imposta. CNA Piemonte chiede un piano d’azione immediato che coinvolga tutti gli attori della filiera produttiva, per garantire il futuro di migliaia di imprese e lavoratori che dipendono da questo settore.
Oltre alle criticità legate alla complessità delle procedure, CNA Piemonte sottolinea la necessità di rivedere l’approccio complessivo per affrontare una delle sfide più gravi del settore automotive. Le imprese piemontesi stanno infatti affrontando difficoltà senza precedenti dovute a fattori combinati come la transizione energetica, la trasformazione digitale e la concorrenza internazionale sempre più agguerrita. Il Piano Transizione 5.0, se ben implementato, potrebbe essere la chiave per garantire la sopravvivenza e la competitività di queste imprese nel mercato globale.
Il nuovo pacchetto di misure annunciato dal governo prevede anche l’inclusione di agevolazioni per settori strategici come quello dell’energia rinnovabile e dei processi produttivi a ridotto impatto ambientale. Questo potrebbe rivelarsi cruciale per l’automotive, in un momento in cui la sostenibilità è un pilastro sempre più centrale per il futuro dell’industria. Tuttavia, per ottenere i benefici fiscali e i crediti d’imposta, le imprese devono affrontare un iter particolarmente complesso, fatto di numerose certificazioni, verifiche tecniche e requisiti documentali, che spesso scoraggiano gli investimenti.
“Le piccole e medie imprese piemontesi del settore automotive non possono permettersi di perdere quest’occasione,” ha ribadito Giovanni Genovesio. “Ma è essenziale che le misure siano davvero accessibili e che non si tramutino in una trappola burocratica. Chiediamo che le istituzioni locali e nazionali intervengano con urgenza per creare un contesto che renda più semplice e rapido per le imprese aderire al Piano Transizione 5.0, soprattutto in un settore in crisi come il nostro”.
A questo si aggiunge la richiesta di CNA Piemonte di estendere la durata della misura Transizione 5.0 oltre i termini attuali imposti dal PNRR. Secondo Delio Zanzottera, “è indispensabile garantire almeno un triennio per la realizzazione dei progetti d’investimento, in modo da dare alle aziende il tempo necessario per pianificare e attuare le trasformazioni richieste. Il rischio, altrimenti, è che molte imprese rimangano fuori da questi benefici, rallentando ulteriormente la ripresa”.