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Al Castello di Miradolo, domenica 18 luglio, ode alla lentezza con Paolo Pileri, l’ideatore di Vento

In un presente sommerso di velocità, la lentezza diventa una risorsa preziosa e inclusiva, che può ricucire la bellezza e rigenerare l’Italia dell’Appennino, delle campagne, dei borghi, delle montagne e delle piccole e medie città. Un progetto politico pubblico e cooperativo, visionario e concreto. Sentieri, ciclovie, cammini, ippovie, vie d’acqua sono fili antichi ma oggi dimenticati, interrotti, spezzati. Non ci accorgiamo che quelle linee lente sono una grande opera pubblica a basso costo e ad alto rendimento.
La lentezza è progetto di territorio: una grande possibilità per lo sviluppo sostenibile di un Paese che scoprirà che si può crescere rallentando.
Domenica 18 luglio, nel giardino del Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, alle 16,30 va in scena “Mettersi in ascolto del territorio: lentezza e gentilezza”. Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, l’ideatore di Vento, il progetto di territorio attraverso una dorsale cicloturistica tra Venezia e Torino lungo il Po e autore di oltre 200 tra articoli e libri sulla pianificazione urbanistica e ambientale e la mobilità sostenibile, propone un’ode alla lentezza. Presenta, per l’occasione, il suo libro “Progettare la lentezza”, in una serata seguita, per chi vuole, dal picnic nel prato.
L’incontro, che nasce in collaborazione con Legambiente Pinerolo e Associazione Pensieri in Piazza, fa parte di “Bellezza tra le righe”, la rassegna firmata da Fondazione Casa Lajolo e Fondazione Cosso con il contributo della Regione Piemonte, nata per guardare al domani con uno spirito nuovo. La volontà è quella di condurre il pubblico in luoghi di rara bellezza, ovvero i giardini di due dimore storiche della provincia di Torino, Casa Lajolo, a Piossasco, e il Castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo: qui, nella pace che si respira poco prima della sera, andranno in scena, fino al 17ottobre, conversazioni con alcuni protagonisti del presente.
Il libro
In un presente in cui siamo sommersi di velocità, in cui dicono che chi è veloce vince e guadagna e chi è lento rimane indietro e perde, noi sosteniamo invece che la lentezza sia una risorsa preziosa, inclusiva, rigenerativa, con la quale arrivano lavoro per i giovani, felicità per tutti ed economie sane e locali. Sentieri, ciclovie, cammini, ippovie, vie d’acqua sono fili antichi ma oggi dimenticati, interrotti, spezzati. Non ci accorgiamo che quelle linee lente sono una grande opera pubblica a basso costo e ad alto rendimento. In Europa l’hanno capito in molti, non ancora da noi. Con il turismo lento possiamo ricucire la bellezza, rigenerare l’Italia dell’Appennino, delle campagne, dei borghi, delle montagne e delle piccole e medie città. Potrebbe diventare un progetto politico pubblico e cooperativo, visionario e concreto. Ma tutto questo non arriva per caso: va desiderato, pianificato seguendo regole, argomenti e paradigmi culturali diversi. La lentezza è progetto di territorio: una grande possibilità per lo sviluppo sostenibile di un Paese che scoprirà che si può crescere proprio rallentando.
Conversazioni con l’autore: 5 euro a persona comprensivo di ingresso al parco. Pic-nic/merenda: 14 euro a persona, 9 euro a bambino. Prenotazione obbligatoria: 0121 502761, prenotazioni@fondazionecosso.it. Gli incontri saranno trasmessi in live streaming su www.fondazionecosso.it.

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