L’importanza di vaccinare, tutte le spiegazioni nel libro di Alberto Mantovani
“La migliore assicurazione sulla vita dell’umanità”. E’ l”endorsement’ per i vaccini firmato dall’immunologo milanese Alberto Mantovani, il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale.
Lo specialista, che è direttore scientifico dell’Irccs Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e professore di Patologia generale dell’Humanitas University, l’ateneo privato dedicato alla Medicina e alle Scienze della vita, voluto dall’imprenditore Gianfelice Rocca, ha dato alle stampe un nuovo libro – ‘Immunità e vaccini’, edito da Mondadori – che entra nel dibattito, più acceso che mai, sul valore di questa arma di prevenzione, spiegando perché è giusto proteggere la salute di adulti e bambini. Non solo: l’esperto annuncia anche come i passi da gigante fatti negli ultimi anni dalla ricerca in campo immunologico stiano aprendo a nuove prospettive per l’impiego dei vaccini nella lotta contro il cancro.
In una fase storica in cui è sensibilmente aumentato il numero dei genitori che decidono di non immunizzare i propri figli, sull’onda di voci su un presunto legame con l’insorgenza di alcune gravi malattie, Mantovani riporta l’attenzione su dati scientifici e statistiche: “Cinque vite salvate nel mondo ogni minuto, 7.200 ogni giorno, 25 milioni di morti evitati entro il 2020. I vaccini sono l’intervento medico a basso costo che più di tutti ha cambiato la nostra salute”. Il primo passo che lo scienziato decide di compiere nel nuovo libro è quello di spiegare in modo chiaro e accessibile come funziona il nostro sistema immunitario e cosa succede quando ci vacciniamo, facendo un bilancio dei rischi (più che modesti) e dei benefici (enormi).
Le paure e i pregiudizi sui vaccini sono un dato di fatto, riflette l’esperto. E non scompaiono neppure dopo le smentite categoriche della comunità medica. Per rispondere alla domanda se i vaccini siano davvero pericolosi, Mantovani ricorda che senza le campagne vaccinali dell’ultimo secolo saremmo ancora esposti a flagelli come il vaiolo e la poliomielite, e a tutte quelle malattie comunemente considerate ‘innocue’, come morbillo o parotite, che possono invece essere causa di gravi complicanze, danni permanenti o morte. Non avremmo poi, sottolinea, neanche armi efficaci per difenderci da epidemie causate da virus vecchi e nuovi, come Sars o Ebola.
Per la sicurezza dei vaccini oggi disponibili parlano i dati statistici. E proprio su questa base, suggerisce lo scienziato, si dovrebbe ragionare in riferimento a un argomento tanto importante per la salute su scala globale. Decidere di vaccinare o meno i propri figli, ricorda, è una scelta che riguarda la salute dell’intera collettività, perché soltanto quando la copertura vaccinale raggiunge una certa soglia le malattie possono essere debellate e la loro diffusione contrastata. E’ l’ottica della vaccinazione come gesto di solidarietà nei confronti dei più deboli e di chi non può farla per motivi medici.
Ma si apre anche un nuovo scenario: la scoperta che il funzionamento delle difese immunitarie incide sulla comparsa e sull’andamento di molte patologie, prime fra tutte quelle oncologiche, prefigura un uso delle vaccinazioni non più solo preventivo ma propriamente terapeutico, rendendo – assicura l’esperto – tutt’altro che fantascientifica l’ipotesi di un impiego dei vaccini anche nella lotta contro il male del secolo: il cancro
(Fonte: adnkronos.com) Foto in evidenza: wikipedia.org