Un nuovo studio suggerisce la dieta ideale per i pazienti con diabete di tipo 2
La perdita di peso è un obiettivo fondamentale per tutti i soggetti affetti da diabete di tipo 2, una condizione che è strettamente legata all’eccesso di peso e all’obesità. Tuttavia, almeno finora, il corretto e più efficace approccio dietetico era rimasto poco chiaro.
Ebbene, un nuovo studio condiviso su ResearchGate, il social network gratuito dedicato a tutte le discipline scientifiche, ha scoperto che coloro che hanno limitato il consumo di cibo a una finestra specifica dalle 12 alle 20 hanno altresì registrato una maggiore perdita di peso rispetto a coloro che hanno semplicemente ridotto l’apporto calorico complessivo attraverso il conteggio delle calorie.
A ben vedere, si tratta di un’ulteriore conferma della popolarità dell’alimentazione quotidiana concentrata nel tempo, questa volta finalizzata a verificare i buoni risultati su uno specifico target di popolazione, quale quello delle persone con diabete.
Cosa ci dice lo studio
L’obiettivo del gruppo dei partecipanti era ridurre l’apporto calorico del 25%, mentre il gruppo di controllo ha continuato a seguire la propria dieta regolare senza interventi specifici.
Durante i sei mesi di durata dello studio, i ricercatori hanno osservato che i soggetti che seguivano la dieta a restrizione di orario registravano una riduzione del peso corporeo del 3,55% rispetto al gruppo di controllo. Di contro, il gruppo che aveva praticato la restrizione calorica non aveva mostrato alcuna perdita di peso significativa rispetto al gruppo di controllo.
La dieta ottimale per le persone con diabete
A questo punto possiamo cercare di ipotizzare qualche conclusione sull’individuazione della dieta ottimale per le persone con diabete, e affermare come molto dipenda dalle specifiche valutazioni della singola persona.
Tuttavia, l’alimentazione limitata nel tempo, digiuno intermittente, ha dimostrato in questo studio di essere una strategia particolarmente importante per la perdita di peso e per il controllo della glicemia, perché consente all’organismo di passare dalla combustione degli zuccheri a quella dei grassi, con conseguente perdita di peso.
Inoltre, il digiuno intermittente può ridurre la frequenza dei picchi di glucosio nel sangue, che possono a sua volta innescare picchi di insulina, e favorire il controllo del diabete.
Il consumo di alimenti ad alto contenuto di fibre naturali, piuttosto che di alimenti trasformati con zuccheri aggiunti, può essere un’altra opzione per migliorare il controllo del diabete: gli alimenti con fibre naturali aiutano infatti a regolare l’assorbimento degli zuccheri, permettendo così di conseguire un rilascio graduale nel flusso sanguigno, a differenza degli alimenti trasformati con zuccheri liberi, che invece vengono assorbiti rapidamente, portando a livelli di zucchero elevati e a picchi di insulina.
Insomma, evitare di mangiare continuamente e – di contro – concedere al nostro corpo dei periodi di tempo più lunghi senza assumere cibo, permette alla risposta insulinica di diventare più efficiente rispetto alla situazione opposta. Studi come questo, e non solo, hanno dimostrato che un’alimentazione limitata nel tempo, come quella del digiuno intermittente, può infatti condurre a positivi risultati.
Naturalmente, gli stessi ricercatori coinvolti nello studio hanno voluto precisare che occorreranno nuove valutazioni per far sì che i risultati ora anticipati possano essere effettivamente elevati a principio guida per la generalità dei pazienti affetti da diabete di tipo 2.
Questo è uno studio condiviso sul social network ResearchGate dedicato a tutte le discipline scientifiche. E’ sempre consigliato rivolgersi al proprio medico di base.