Intervista a Chuck Sabo, l’eclettico batterista si racconta a CronacaTorino
La batteria, ma anche molto altro nella storia che raccontiamo oggi. L’ospite è il batterista, autore, produttore e direttore musicale Chuck Sabo. Americano, ma con cuore italiano, ha raccontato una carriera a dir poco incredibile coinvolgendoci anche in un tour privato del suo studio di registrazione.
Da Elton John passando a Natalie Imbruglia per finire nel suo disco solista “Running the Human Race”. Ecco cosa ci ha raccontato:
Buongiorno Chuck, come stai? Ci racconti la tua estate musicale?
Ciao, in realtà non ho fatto nulla di particolarmente speciale. Ho lavorato molto nel mio studio qui a casa, ma credimi… Quando posso lavorare nel mio ambiente speciale sono contento.
Ci racconti qualche progetto musicale su cui hai lavorato?
Recentemente è uscito il mio disco solista “Running the Human Race” ed è stato molto bello, dopo anni, lavorare così su un mio progetto.
Da dove nasce l’ispirazione per le tue canzoni?
Parlo di temi che coinvolgono la vita quotidiana e di cose di cui la gente parla. Non mi vedrai mai scrivere direttamente di amore… Rispetto chi lo fa, ma davvero non è qualcosa per me. Preferisco mettere la mia rabbia in maniera magari comica e parlare così alle persone attraverso le mie canzoni.
“Just Give Me One More Day To Be Alive”, una delle canzoni presenti nel disco, ha invece un tono più spirituale. L’ho scritta dopo aver perso mio padre e ha racchiuso tutta quella dimensione.
Come hai cominciato a suonare la batteria?
Sono stato fortunato, ho cominciato a suonare a 6 anni. Il fratello maggiore di un mio amico suonava in una band e io avevo spesso modo di sedermi allo strumento e di vederlo suonare. Rimasi affascinati e dissi a mia madre di farmi fare quello.
Lei acconsentii e dunque eccoci qui!
C’è un batterista che ti ha ispirato?
Certamente. John Bonham e Steve Gadd sono stati una parte importante della mia formazione musicale. Adoravo anche il batterista degli Earth, Wind & Fire, ma più in generale tutti quei musicisti che erano al servizio della canzone e della musica.
Hai avuto una carriera decisamente incredibile. Se dovessi scegliere dei momenti top… Quali sarebbero?
Caspita, questa è davvero difficile. Registrare con Elton John prima del “Re Leone” è sicuramente uno di questi. Vivere il festival di Glastonbury sul palco con le Shakespear’s Sister è sicuramente uno dei miei ricordi più belli.
L’essere con Natalie Imbruglia nei principali show televisivi americani è stato qualcosa davvero di pazzesco e, sempre con Natalie, aver suonato per un mese intero in una città come Parigi.
Ci racconti il periodo insieme a Natalie?
Sono stati nove anni di lavoro importanti. Io ero anche il suo direttore musicale e quindi mettevo insieme la band per il suo lavoro.
Nonostante fossimo diciamo “a chiamata” il gruppo era davvero fatto da amici e c’era sempre un bellissimo clima.
Sai, quando lavori per queste grandi produzioni è sempre poi un po’ tutto bello. Hotel di lusso, apparizioni in tv, fans adoranti e anche, ma non sempre, un bel rapporto con chi gestisce il management.
L’esperienza, come ti dicevo prima, di Parigi è stata qualcosa di bellissimo. Suonare nello stesso posto per più tempo e in una città così è certamente qualcosa di memorabile ed emozionante allo stesso tempo.
C’è qualcosa che vuoi assolutamente fare adesso?
Come batterista ho avuto una carriera decisamente piena, ma adesso vorrei davvero riuscire ad avere successo come scrittore di canzoni.
C’è un musicista con cui ti piacerebbe collaborare?
Mi piace molto lavorare con Neal Taylor. Sinceramente, al momento, sono davvero felice di lavorare nel mio studio qui in casa. C’è tanta bella musica in giro per il mondo.
L’ultima esperienza che ho avuto in giro con Bonnie Tyler è stata grandiosa, ma ho apprezzato molto di più il tornare a casa da mia moglie, dal mio cane e nel mio studio.
C’è un ricordo particolare legato all’Italia?
Sono stato tante volte in Italia con Natalie. Il Paese è fantastico! Adoro, il cibo, il vino e le persone. Io e mia moglie parliamo spesso di venirci a vivere. Ormai, per lavorare, basta una connessione internet e ti avvicini a chiunque. Chissà…
Ultima domanda: un messaggio per i fans italiani
Grazie per il vostro interesse alla mia musica, spero di essere presto vostro vicino di casa!