Economia

Le prospettive di sviluppo per Cesana Torinese e Pragelato

Illustrate nella conferenza stampa sull’eredità Olimpica Torino 2006

Quali prospettive per Cesana Torinese e Pragelato dall’eredità Olimpica di Torino 2006? Questa mattina di sabato 7 giugno, ne hanno parlato presso la sede dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea i Sindaci di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni e di Pragelato Massimo Marchisio nel corso della conferenza stampa sull’eredità Olimpica Torino 2006.

La conferenza stampa è stata introdotta dall’Assessore alla Comunicazione dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea Giorgio Merlo che ha voluto lasciare subito tre telegrammi: “Arriviamo a questa importante conferenza stampa partendo dall’incontro di Torino del 30 aprile con il Ministro Andrea Abodi in cui è stato presentato l’ultimo stralcio da diciotto milioni di euro per chiudere per sempre la pagina di Torino 2006. A quell’incontro sono seguiti gli approfondimenti sulla progettazione territoriale e si è arrivati ai progetti che qualificano l’intera Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea”.

Il Sindaco di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni è entrato nel merito dell’area del bob di Sansicario: “Abbiamo chiuso il capitolo della Legge 65 ed il nostro grazie sincero va a tutti gli enti che sono intervenuti per salvaguardare il cosiddetto “tesoretto olimpico”. Per quanto riguarda Cesana abbiamo ottenuto il finanziamento per arrivare allo smantellamento della struttura della pista da bob. La nostra Amministrazione, come già quella che ci ha preceduto, vuole portare avanti il progetto dello skidome Via Lattea, il primo non solo in Città Metropolita di Torino ed in Piemonte, ma in Italia. Ma per farlo vogliamo uno studio di fattibilità con valutazioni precise che vada a valorizzare le aree sportive. Lo facciamo partendo da una domanda ben specifica: chi sono i potenziali utenti? Ebbene la Via Lattea si trova in una posizione geografica unica, al centro di un territorio ampio che comprende una serie di agglomerati urbani tutti da oltre un milione di persone e mi riferisco a Torino, Milano e Genova ma anche a Lione e Nizza. Un territorio di gente che scia con un potenziale di 4 milioni di sciatori e con un numero di atleti che fanno agonismo di migliaia di persone. Atleti che hanno bisogno di allenarsi anche in estate e che vedono l’uso dei ghiacciai purtroppo sempre più minimale. Il drammatico collasso del ghiacciaio di Birch in Svizzera testimonia la fragilità di questo ecosistema. E allora gli atleti in estate si spostano per allenarsi negli skidome del Nord Europa. Anche dalla Via Lattea gli atleti degli Sci Club si fanno 800 km di bus per allenarsi due ore in uno skidome facendo i turni con altri atleti. Parliamo solo qui di una base di 2200 atleti che vanno ad allenarsi in Belgio. In più le Olimpiadi del 2030 in Francia aprono nuove prospettive anche per la nostra zona di confine”.

Il Sindaco Mazzoleni entra nel merito del progetto ski dome: “Nel nostro intendimento stiamo ragionando su uno skidome che è perfettamente inserito nel paesaggio e non si vede quasi più. Infatti lo skidome riprende perfettamente il percorso della pista da bob senza alcun consumo di suolo e senza la realizzazione di nuove strutture, ma utilizzando quella esistenti. In più l’idea di coprire lo skidome con pannelli solari è stata già superata dalla nuova idea di coprire la superficie in erba per un miglior impatto ambientale e con la produzione dell’energia necessaria al funzionamento dell’impianto prodotta da una nuova centrale idroelettrica in via di costruzione e quindi senza la necessità di utilizzare anche batterie di accumulo con le annesse tematiche dello smaltimento. Per quanto riguarda il tema della produzione della neve verrebbe prodotta da un bacino di accumulo già esistente e non vi sarebbe consumo di acqua in quanto la neve verrebbe prodotta una, al massimo due volte, l’anno con l’acqua residua reimmessa nel bacino”.

Il Sindaco Mazzoleni tocca poi il tema dell’utilizzo: “Lo skidome andrebbe nel progetto più ampio di destagionalizzazione con un utilizzo delle seconde case 365 giorni l’anno e con un conseguente flusso turistico. Inoltre avrebbe ricadute sulle strutture alberghiere, a partire dal Club Med che sarebbe collegato allo skidome da un percorso pedonale. In questo cado avremmo l’unico skidome al mondo aperto 365 giorni l’anno con una struttura a 5 stelle”. Il Sindaco Mazzoleni chiude sul tema dell’investimento: “Abbiamo presentato il progetto in tutte le sedi istituzionali e siamo soddisfatti che nessuno ci abbia posto un no pregiudiziale. La volontà della nostra Amministrazione e dell’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea è quella di provare a farlo. Occorre un finanziamento che è nell’ordine dei 50/60 milioni di euro e ovviamente serve il concorso di soggetti privati. A tal proposito abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse. Adesso procediamo con la realizzazione di piani finanziari a sostegno dell’opera con l’obiettivo dichiarato che vogliamo riportare l’area ad essere un’area viva. Gli espropri vennero fatti per fare qualcosa di utile per il luogo e questa rimane la stella polare del nostro intervento”.

Il Sindaco di Pragelato Massimo Marchisio ha illustrato il post olimpico dell’area dei trampolini di salto: “Il nuovo impianto di biathlon e skiroll di prossima cantierizzazione finanziato con fondi ex Legge 65 e regionali, unitamente all’esistente Centro del Fondo ristrutturato con fondi regionali permetterà a Pragelato di ospitare il primo polo del Nord-Ovest per le discipline nordiche. Attualmente sono in corso le revisioni di entrambi i progetti per renderli esecutivi e procedere con la loro cantierizzazione. Questi progetti permetteranno, con fondi già stanziati, la realizzazione di queste importanti infrastrutture sportive. Quanto ai trampolini esistenti, una cosa è certa e definita: non saranno smantellati per importanti problemi tecnici e costi insostenibili. Ecco allora che si inserisce un inedito studio di fattibilità tecnico economico promosso dal Comune di Pragelato che prevede la realizzazione di un progetto di riconversione dell’intero Stadio del Salto, suddiviso per aree funzionali. La parte alta dei trampolini trasformata in un museo delle olimpiadi, la parta bassa opportunamente tramutata per ospitare istallazioni permanenti di arte moderna, la seggiovia, rimessa in funzione, sarà funzionale alle piste di allenamento di sci alpino che sorgeranno adiacenti ai trampolini scuola. L’Hotel Ski Jumping opportunamente riqualificato avrà nuova vita e costituirà il fulcro dell’ospitalità degli atleti. Il tutto concorrerà a realizzare un polo multifunzionale”.

Il Sindaco Marchisio affronta il tema degli investimenti: “I progetti relativi a Biathlon e Skiroll già sono finanziati per un totale di 5 milioni e 200mila euro, la ristrutturazione del Centro fondo altrettanto con 1 milione e 700mila euro, mentre per la riconversione dello stadio del salto occorreranno circa 4 milioni di euro con fondi ancora da reperire tra pubblico e privati. Quanto all’Hotel Ski Jumping, occorreranno fondi aggiuntivi per completarne la ristrutturazione e renderlo nuovamente fruibile. Città Metropolitana, Ente proprietario del bene, con cui siamo in stretto contatto, ha dichiarato che farà quel che è necessario in tal senso”.

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