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Michael Sweet (Stryper): “The Final Battle” e altre storie

michael-sweet-stryper-the-final-battleLa leggendaria band metal Stryper è pronta a un nuovo capitolo della sua storia con il disco “The Final Battle” in uscita con Frontiers il 21 ottobre. A raccontarci questo ultimo album è l’eclettico Michael Sweet.

Chitarrista, ma anche voce e anima dietro i testi di “The Final Battle”, Michael Sweet si conferma con gli Stryper una incrollabile certezza per gli appassionati di metal. Ecco cosa ci ha raccontato:

Ciao, come stai? Ci racconti la tua estate?
La mia estate è stata molto bella e molto impegnativa. È difficile credere che sia finita e che l’autunno/inverno sia già qui.

“The Final Battle” è un album molto potente. C’è una canzone a cui sei particolarmente legato?
Sono sempre un po’ più attaccato alle canzoni più melodiche. Amo “Near” e mi sento molto vicino anche a “Til Death Do Us Part”. Se dovessi scegliere una canzone però, ti direi “Near”. Ha semplicemente un posto speciale nel mio cuore.

La pandemia ti ha ispirato in modo diverso?
Sono stato in grado di superarla continuando a scrivere e registrare. Sono stato molto felice di ciò. Abbiamo anche fatto alcune registrazioni dal vivo nello studio in cui lavoriamo, lo “Spirit House”. Abbiamo trovato un modo per aggirare la pandemia e continuare a lavorare ed essere creativi.

Puoi dirci come funziona il tuo processo creativo?
Quando siamo pronti per registrare un album inizio a scrivere alcune canzoni settimane prima. Scrivo una canzone al giorno e dopo 11 o 12 giorni il disco è completo. Lavorare sotto pressione è un modo che per me funziona e mi fa rendere al meglio. In passato impiegavo molto più tempo a scrivere canzoni, ma sentivo che era una perdita di tempo e fatica.

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Foto: Johanna Chattman

Adoro la canzone “Transgressor”. Come nasce? Da dove viene l’ispirazione?
Volevo creare il nostro antidolorifico. Una canzone molto pesante e potente, ma che fa una dichiarazione molto audace. L’ispirazione si basa su tutto ciò che sta accadendo nel mondo di oggi.
Spesso ci dimentichiamo di Dio e viviamo le nostre vite superficialmente. Poi, guardiamo il tempo passato, ci rendiamo conto che avremmo dovuto fare le cose in modo diverso e consacrare la nostra vita a Dio. È una canzone emozionante che ha molto da dire.

Possiamo sperare di vedere questo album in tour?
Assolutamente. Abbiamo in programma di fare un tour l’anno prossimo e suonare molte canzoni di questo album. Credo che sia il nostro miglior disco e non vedo l’ora di suonarlo dal vivo.

Qual è il prossimo capitolo per te? C’è un sogno che vorresti realizzare?
Vorrei che il prossimo capitolo fosse basato maggiormente sui miei sforzi da solista. Ci sono molte canzoni e album che ho creato, ma non sono stato in grado di esibirmi dal vivo. Mi piacerebbe fare un po’ di tour da solista e concentrarmi maggiormente su quello nel prossimo futuro.

C’è un artista con cui ti piacerebbe lavorare?
Tanti. Uno con cui avrei voluto lavorare è Edward Van Halen ma, come tutti sappiamo, è morto. Sono sempre stato un suon fan ed era un mio sogno lavorare con lui. Sono anche un grande fan di Rob Halford e di Steve Perry… Sarebbe un sogno lavorare con loro!

Siamo italiani. Hai ricordi legati al nostro Paese?
Amo la cultura e la storia italiana. E ovviamente cibo italiano. Quando finalmente abbiamo visitato l’Italia siamo rimasti a bocca aperta. Non siamo riusciti a passare molto tempo e dobbiamo ancora visitare Roma, che tu ci creda o no. Speriamo che un giorno presto lo faremo. Mi manca l’Italia e il popolo italiano. Non vedo l’ora di tornare!

Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fan italiani
Grazie mille per il vostro amore e supporto nel corso degli anni. Occupate un posto molto speciale nei nostri cuori e sono così grato per ognuno di voi. Sono anche molto entusiasta che ascoltiate il nuovo disco e spero davvero di poter venire presto in Italia. Possa il Signore benedirvi tutti.

(Alessandro Gazzera)
Foto: Johanna Chattman

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