Intervista a Karl Denson, da Gnomes and Badgers ai Rolling Stones
Un nuovo viaggio nella musica tra i Rolling Stones e Lenny Kravitz. L’ospite di oggi è il sassofonista Karl Denson. Originario di San Diego, a CronacaTorino ha raccontato il 2020 e i progetti per il 2021, ma anche il nuovo disco “Gnomes and Badgers” e il significato di suonare in giro per il mondo con i Rolling Stones.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Buongiorno Karl, come hai passato il 2020 tra Covid e il lockdown?
Sinceramente il 2020 è stato un anno molto rinvigorente per me. Si è trattata della prima vera pausa da viaggi e concerti, certo avrei preferito non capitasse per una pandemia globale, ma ho colto al meglio l’occasione per fermarmi. Ora però non vedo l’ora di ricominciare a viaggiare e a portare la musica in giro per il mondo.
Che progetti hai per questo 2021?
Voglio diventare un poeta. Sto leggendo molte poesie e molti testi per migliorare quella che è la mia capacità di scrivere delle canzoni.
“Gnomes and Badgers” è un album davvero molto coinvolgente. Personalmente mi ha colpito molto la canzone “Change my Way”… Come è nata?
Beh… Da americano ho osservato la realtà degli USA e ho visto ripetere sempre le stesse cose e gli stessi identici errori. Ho visto i repubblicani in questi anni esprimere un odio diffuso verso tutti senza cercare delle soluzioni per quello che stava vivendo il Paese. Personalmente poi sono cristiano, ma non mi sento rappresentato da quello che è diventato il cristianesimo oggi. Certo Gesù parla di umiltà, ma anche dell’accogliere e del vivere insieme. Credo che nella canzone ci sia molta speranza e un messaggio di unità.
Nella tua carriera hai lavorato con molti musicisti con la stessa passione e successo. Qual è il tuo segreto?
Urca, credo che ci sia tanto lavoro e la capacità di avere una mente aperta a ogni tipo di musica. Ascolto di tutto, dal jazz al soul fino al rock. Credo ci sia sempre da imparare e cerco di essere sempre pronto a cose nuove.
Hai lavorato con Lenny Kravitz all’inizio della sua carriera. Che ricordi hai di quell’esperienza?
É stato di grande ispirazione. Quando l’ho sentito la prima volta a New York sapevo che avrebbe fatto qualcosa di bello. Ha creato una musica bella e si è fatto decisamente onore dando qualcosa di unico al mondo.
Da anni lavori con i Rolling Stones. Che emozioni provi quando sali sul palco con loro e ti trovi davanti tutte quelle persone?
Ho suonato in tanti concerti nella mia carriera e ci sono stati momenti memorabili. Per esempio con Lenny partecipammo a diversi Festival e in una occasione aprimmo il concerto di David Bowie… Un momento davvero pazzesco!
Salire sul palco con quei quattro è davvero incredibile, un sogno che si avvera ogni singola volta. Poi parte la musica e si crea la magia.
Noi siamo italiani. Hai qualche ricordo particolare legato al nostro Paese?
Provo solo amore per l’Italia. Il vostro cibo è davvero fantastico, il pubblico è sempre pazzesco e le donne sono bellissime. Hanno quella capacità di guardarti e di farti innamorare, ma peccato poi che ci sia sempre un marito o un fidanzato vicino a distruggerti quel “sogno d’amore”. (ride)
Il tuo messaggio ai tuoi fans italiani
Uhm, amatevi e amate anche chi non vi vuole bene. (A.G.)
Foto by Robbie Jeffers