Inaugurazione mostra: “Elogio della Fragilità”
A dieci anni dalla riapertura al pubblico del Museo Civico Pier Alessandro Garda
Elogio della fragilità: sarà possibile visitare la nuova mostra temporanea.
Il 2024 segna un traguardo importante per il Museo Civico P.A. Garda, che il 31 gennaio 2014 è stato riaperto al pubblico. Da quel giorno sono passati dieci anni, durante i quali lo staff del museo, sostenuto dall’Amministrazione e dai contributi della Fondazione Guelpa e di altre Fondazioni ed Enti, si è impegnato a conservare e valorizzare il patrimonio delle collezioni, allestire mostre in grado di valorizzare i beni culturali del territorio e, in particolare, a divulgare la cultura olivettiana.
Per celebrare questo importante traguardo si è voluto valorizzare le collezioni permanenti del museo, cercando al loro interno un nesso, un elemento trasversale che fosse in grado di offrire al pubblico elementi di novità.
L’argilla, nelle sue varie declinazioni dalla terraglia alla porcellana, è l’elemento presente in tutte le collezioni.
In quella archeologica si manifesta in forme e consistenze diverse: dalle semplici tegole per un tetto alle elaborate lucerne o anche agli oggetti di uso comune presenti sulle mense dei romani.
Nella collezione Guelpa-Croff sono presenti servizi da tè, da caffè, importanti e completi servizi da tavola, ma anche oggetti isolati di grande pregio che, per l’occasione, sono stati studiati rivelando alcune novità.
Più numerosa e consistente è la presenza di oggetti in ceramica nella collezione orientale.
L’esposizione di alcuni di questi oggetti diventa non solo occasione di condivisione e fruizione ma anche momento di studio e ricerca e in alcuni casi anche di restauro.
Ricerca e restauro, attività che spesso rimangono nell’ombra poco conosciute dal pubblico, ma che sono fondamentali per riuscire a capire e interpretare più a fondo sia oggetti della quotidianità sia veri capolavori.
Nel progettare la mostra si è cercato, oltre a individuare un elemento di connessione, di rafforzare il contenuto, approfondendo alcuni significati di cui questo semplice elemento poteva essere portatore: la fragilità, la debolezza insita in questa materia che si rompe, frattura e scalfisce facilmente, ma anche all’opposto, la capacità di utilizzare una debolezza, una ferita per creare forza, bellezza e rinascita, come attraverso l’’antica tecnica del kintsugi.
La mostra, oltre a esporre oggetti delle collezioni del Museo Garda, le valorizza mettendole a confronto e creando relazioni con altre opere d’arte provenienti da importanti musei, fondazioni e collezioni private.
Di grande rilievo anche le connessioni con il territorio, in particolare con la tradizione ceramica espressa dalla città di Castellamonte, riconosciuta eccellenza dall’AiCC (Associazione italiana Città della Ceramica), attraverso le creazioni di alcuni artisti del secondo Novecento, che permetteranno di comprendere le evoluzioni di questo materiale duttile e trasformabile, sino all’utilizzo della stampa 3D.
La mostra Elogio della fragilità è stata ideata e coordinata da Paola Mantovani e realizzata grazie allo studio e alla curatela importanti studiosi come Raffaella Ausenda e Marco Guglielminotti nonché di Alessia Porpiglia e Luca Diotto e dall’esperienza artistica di Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Chiara Lorenzetti.
Inaugurazione sabato 17 febbraio ore 16,30