Cultura e Società

La stella del pianoforte Beatrice Rana con Riccardo Minasi sul podio della Deutsche Kammerphilharmonie Bremen

Segna il debutto di due artisti italiani fra i più talentuosi del panorama internazionale – il direttore Riccardo Minasi sul podio della Deutsche Kammerphilharmonie e la stella del pianoforte Beatrice Rana – l’inaugurazione di stagione dei Concerti del Lingotto, in programma giovedì 2 ottobre, alle 20.30, all’Auditorium Giovanni Agnelli.

Ultima tappa della tournée fra Italia e Germania che vede per la prima volta Minasi e Rana al fianco della prestigiosa formazione di Brema assente a Lingotto Musica dal 2023, la serata li mette alla prova con tre capisaldi del repertorio romantico tedesco: l’Ouverture da Der Freischütz di Weber, il Terzo Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven e la Quarta Sinfonia di Brahms.

L’appuntamento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia ed Ersel Banca Privata in qualità di Event Partner, è stato voluto per ricordare la figura di Renzo Giubergia nel centenario della nascita: fondatore e presidente di Ersel, nonché appassionato amante della musica, se ne celebra la memoria attraverso un concerto che intende riaffermarne il lascito umano e culturale.

Già specialista nell’interpretazione della musica antica in veste di violinista, Riccardo Minasi ha da tempo costruito una celebrata carriera da direttore che l’ha visto esordire alla testa di importanti compagini quali i Berliner Philharmoniker, la Royal Concertgebouw Orchestra e la Staatskapelle di Dresda. Direttore ospite principale dell’Ensemble Resonanz all’Elbphilharmonie di Amburgo e direttore artistico dell’Orchestra La Scintilla all’Opera di Zurigo, ha guidato l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo dal 2017 al 2023.

Sul podio della Deutsche Kammerphilarmonie Bremen – orchestra fra le più rinomate al mondo insignita di premi quali Echo, Opus e Diapason d’Or per le sue registrazioni e l’attività pionieristica su vari fronti – propone in apertura l’Ouverture tratta da Der Freischütz (Il franco cacciatore) di Carl Maria von Weber. Il debutto dell’opera a Berlino nel 1821 segnò la nascita dell’opera nazionale tedesca, la cui linfa vitale risiedeva nel ricco patrimonio di favole e racconti della tradizione popolare germanica. Nell’Ouverture i motivi principali del dramma sono condensati mirabilmente in breve spazio: dall’Adagio iniziale all’inno finale di apoteosi, attraverso le grida angosciate del guardiacaccia Max, la malinconia della sua promessa sposa Agathe, la feroce tirannia del diabolico Samiel e il terrificante paesaggio della Gola del Lupo.

Segue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven, eseguito per la prima volta a Vienna nel 1804 sotto la direzione dell’autore che, in quell’occasione, ne affidò la parte solistica al proprio allievo e protetto Ferdinand Ries. Punto di volta fra la giovinezza e la maturità, la pagina è unica nel suo genere per la tonalità di do minore, fatale all’eroismo beethoveniano che proprio in quell’epoca stava per rompere gli argini dell’individuo e del suo linguaggio.

Beatrice Rana

A interpretarlo è chiamata Beatrice Rana, presente nei cartelloni delle maggiori orchestre da quando nel 2013, a soli 22 anni, si aggiudicò il Secondo premio e quello del pubblico al Concorso Van Cliburn di Fort Worth. Dal 2016 è salita nell’olimpo dei grandi pianisti con un tour mondiale dedicato alle Variazioni Goldberg di Bach, cui nel 2017 ha fatto seguito l’incisione che le è valsa i riconoscimenti di “Young Artist of the Year” ai Gramophone Awards e “Discovery of the Year” agli Edison Awards. Artista esclusiva Warner Classics, ha pubblicato sei album che hanno ricevuto importanti premi, fra cui l’“Editor’s Choice” della rivista Gramophone e il premio “Newcomer of the Year” del BBC Music Magazine. Alla carriera concertistica affianca la direzione artistica del Festival di musica da camera “Classiche Forme”, che ha fondato nel 2017 nella sua terra d’origine, il Salento.

Chiude la serata la Sinfonia n. 4 in mi minore op. 98 di Johannes Brahms, composta in due riprese nelle vacanze estive trascorse dall’autore, negli anni 1884 e 1885, a Mürzzuschlag in Stiria. Poco dopo il suo compimento, la monumentale opera fu fatta conoscere ai pubblici di Germania, Austria e Olanda, nella lunga tournée compiuta da Hans von Bülow con l’orchestra di Meiningen. Con la Quarta Sinfonia, il maestro amburghese conclude la parabola romantica e apre, al contempo, nuove problematiche relative alla forma sinfonica, ormai dilatata sia nei contenuti sia nella sempre più complessa sintassi grammaticale ed espressiva.

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