L’estro virtuosistico di Rafal Blechacz chiude la rassegna dei Pianisti del Lingotto

Rafal Blechacz, il pluripremiato pianista polacco in recital con alcune delicate gemme del repertorio romantico di Beethoven, Schubert e Chopin
Nell’Olimpo pianistico del Terzo Millennio è il fenomeno mondiale impostosi nel 2005, a soli vent’anni, dopo aver vinto non solo il Primo premio al Concorso Chopin di Varsavia ma anche i quattro premi speciali assegnati dalla stessa giuria per la sua magistrale interpretazione. Insignito del Gilmore Artist Award (il Nobel del pianoforte) nel 2014, si è guadagnato il plauso di pubblico e critica per la solidità tecnica e la linfa interpretativa testimoniate da una carriera ricca di incisioni discografiche di successo.
È il 39enne Rafal Blechacz il protagonista del quinto e ultimo concerto della nuova rassegna dei Pianisti del Lingotto in programma martedì 8 aprile, alle 20.30, in Sala 500. A undici anni dal suo debutto al Lingotto con la Deutsche Kammerphilharmonie Bremen diretta da Mikhail Pletnev, il virtuoso polacco torna in recital con un percorso intimo di ascolto che riunisce alcune delicate gemme del repertorio romantico di Beethoven, Schubert e Chopin.
Rafal Blechacz
Ampiamente riconosciuto come il più grande interprete chopiniano della sua generazione, Rafal Blechacz è invitato nelle maggiori sale da concerto al mondo, fra cui la Philharmonie di Berlino, la Wigmore Hall di Londra, la Salle Pleyel di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam, il Teatro alla Scala di Milano, la Konzerthaus di Vienna e il Bozar di Bruxelles.
Artista esclusivo Deutsche Grammophon, il suo album di debutto dedicato ai Preludi op. 28 di Chopin è stato disco di platino in Polonia e ha ottenuto un ECHO Klassik e un Diapason d’or nel 2007. L’incisione dei due Concerti di Chopin con la Royal Concertgebouw Orchestra diretta da Jerzy Semkow si è aggiudicata il Preis der deutschen Schallplattenkritik nel 2010, mentre la registrazione di opere di Debussy e Szymanowski ha ricevuto lodi dalla critica.
Risale al 2023 l’ultimo album nuovamente dedicato a Chopin che dimostra la sua dedizione verso l’autore che ha profondamente plasmato la sua carriera. Blechacz ha iniziato gli studi di pianoforte all’età di cinque anni e proseguito la sua formazione presso la Scuola di Musica Statale Arthur Rubinstein a Bydgoszcz.
Si è diplomato all’Accademia di Musica Feliks Nowowiejski di Bydgoszcz nel 2007 sotto la guida di Katarzyna Popowa-Zydroń. Nel 2016 ha conseguito un dottorato in filosofia della musica.
Aprono il programma i 4 Improvvisi op. 90 di Franz Schubert, composti durante le vacanze estive con l’amico Johann Baptist Jenger trascorse a Graz nel 1827.
Se il contesto si rivelò stimolante per la sua serenità, il ciclo restituisce invece l’animo tormentato di Schubert: l’autore dimostra di aver superato l’originaria funzione di piacevole intrattenimento tipica del Klavierstück dando vita a pagine di straordinaria intensità drammatica.
Segue una delle composizioni più celebri di Ludwig van Beethoven, la Sonata n. 14 in do diesis minore op. 27 n. 2 (1801), detta «Al chiaro di luna» grazie al poeta Ludwig Rellstab, amico del compositore e futuro autore dei testi di molti Lieder di Schubert. Dedicata alla contessa Giulietta Guicciardi, di cui Beethoven si invaghì senza essere ricambiato, è una sonata atipica tanto nella disposizione dei movimenti quanto nell’incontenibile tensione espressiva che apre una finestra sulle emozioni dell’animo umano.
Chiudono la serata tre pezzi brevi di Fryderyk Chopin: la Barcarola in fa diesis maggiore op. 60, scritta fra il 1845 e il 1846 e attraversata da una sensibilità tutta italiana per il richiamo al canto dei gondolieri veneziani; la Ballata n. 3 in la bemolle maggiore op. 47, eseguita per la prima volta dall’autore polacco nel 1842 alla Salle Pleyel di Parigi e ispirata al poemetto romantico del connazionale Adam Mickiewicz, Ondina; lo Scherzo n. 3 in do diesis minore op. 39, brano potente dedicato a uno degli allievi prediletti di Chopin, Adolphe Gutmann, che ne fu primo interprete nel 1840 di fronte al pianista compositore Moscheles.