Cultura e Società

I colossi tedeschi Beethoven e Brahms per Myung-Whun Chung e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

La bacchetta di Myung-Whun Chung e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia al servizio di due capolavori immortali del grande repertorio tedesco. Si rinnova il longevo sodalizio artistico fra il maestro sudcoreano e la prestigiosa compagine romana nel concerto che venerdì 10 gennaio, alle 20.30 all’Auditorium Giovanni Agnelli, apre il nuovo anno di Lingotto Musica.

Direttore fra i più apprezzati al mondo nel pieno della sua maturità interpretativa, Chung torna sul podio della formazione ceciliana a vent’anni dall’ultima esibizione nella stagione dei Concerti del Lingotto in una serata incentrata su due colossi dell’Ottocento: Beethoven e Brahms. Del primo si ascolterà la Settima Sinfonia, che Wagner definì l’«apoteosi della danza» per la grande efficacia ritmica; del secondo il Concerto per violino e orchestra op. 77, solista il virtuoso armeno Sergey Khachatryan, balzato agli onori delle cronache nel 2000 come il più giovane vincitore nella storia del Concorso Sibelius di Helsinki.

Già Direttore Principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1997 al 2005, e da allora ospite abituale della formazione, Myung-Whun Chung è Direttore Emerito della Filarmonica della Scala dal 2023 e Direttore Ospite Principale della Staatskapelle di Dresda dal 2011 (primo in assoluto ad aver ricevuto entrambi gli incarichi), oltre che Direttore Musicale Onorario della Tokyo Philharmonic, dell’Orchestre Philharmonique de Radio France e della KBS (Korean Broadcasting System).

Recentemente è stato nominato Direttore Artistico della nuova Busan Opera and Concert Hall in Corea del Sud. La sua lunga e eccezionale attività musicale comprende anche: Direttore Musicale della Deutsche Radio Philharmonie Saarbrücken, Direttore Ospite Principale del Teatro Comunale di Firenze e Direttore Musicale dell’Opéra de Paris-Bastille.

Nel corso della sua carriera, ha diretto alcune delle più importanti orchestre al mondo in Europa, Asia e Stati Uniti. Insignito di numerosi riconoscimenti e onorificenze, dal 2008 è Ambasciatore Internazionale di buona volontà per il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF).

Prima in Italia a dedicarsi esclusivamente al repertorio sinfonico, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha collaborato dal 1908 ad oggi con i maggiori musicisti: è stata diretta, fra gli altri, da Mahler, Debussy, Saint-Saëns, Richard Strauss, Stravinskij, Sibelius, Hindemith, Toscanini, Furtwängler, de Sabata, Solti, Mengelberg, Karajan, Erich e Carlos Kleiber, Abbado, Thielemann, Temirkanov, Blomstedt, Dudamel e Kirill Petrenko.

I suoi direttori stabili sono stati Bernardino Molinari, Franco Ferrara, Fernando Previtali, Igor Markevitch, Thomas Schippers, Giuseppe Sinopoli, Daniele Gatti, Myung-Whun Chung e Sir Antonio Pappano, al quale nell’ottobre 2024 è succeduto come nuovo Direttore Musicale Daniel Harding. Dal 1983 al 1990 Leonard Bernstein ne è stato il Presidente Onorario.

Apre la serata il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77 composto da Johannes Brahms nell’estate del 1878 a Pörtschach e dedicato al grande violinista Joseph Joachim, che lo interpretò nella prima esecuzione pubblica il giorno di Capodanno del 1870 al Gewandhaus di Lipsia. La critica lo salutò come un capolavoro del genere, secondo soltanto al Concerto per violino di Beethoven, per cantabilità liederistica e impegno costruttivo.

A interpretarlo è il violinista armeno 39enne Sergey Khachatryan, ospite abituale di orchestre prestigiose quali i Berliner Philharmoniker, la London Symphony Orchestra e la New York Philharmonic. Vincitore a soli 15 anni del Concorso Sibelius di Helsinki nel 2000, cui è seguito il Primo premio al Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles nel 2005, è apprezzato anche come camerista in duo con la sorella pianista Lusine, insieme alla quale ha pubblicato l’album My Armenia, dedicato alla commemorazione del centenario del genocidio armeno e premiato con l’ECHO Klassik nel 2016.

Chiude il programma la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92 scritta da Ludwig van Beethoven fra il 1811 e il 1812 quasi insieme all’Ottava. La prima esecuzione pubblica fu organizzata l’8 dicembre 1813 nella sala dell’Università di Vienna in una serata a beneficio dei soldati austriaci rimasti invalidi nella battaglia di Hanau. Pagina animata da un intenso slancio di vita, la Settima chiude il capitolo “eroico” della produzione sinfonica beethoveniana, superandone l’assillo individualistico e le implicazioni ideologiche.

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio