E’ successo ieri a Gozzano, nel Novarese. La Guardia di Finanza di Borgomanero ha sequestrato centinaia di beni di consumo cui non era stata apportata l’etichetta contenente le indicazioni previste dal Codice del Consumo.
Il maxi sequestro ha riguardato infatti 262 capi d’abbigliamento: 172 paia di scarpe e 22 utensili per il bricolage. L’operazione, portata a termine con l’ausilio dei Carabinieri della Stazione di Gozzano, ha visto protagonisti i proprietari di origine cinese di un negozio del paese.
Secondo quanto ricostruito, si è trattato di un caso fortuito quello che ha portato le la Guardia di Finanza a scoprire il negozio. La scoperta dei beni privi di etichetta è avvenuta durante la normale procedura di controllo della regolarità dei titoli di soggiorno, dei titoli autorizzatori e delle concessioni assicurative in possesso ai gestori dell’esercizio.
Le Fiamme Gialle nel corso dell’ispezione, hanno riscontrato che all’interno dell’attività commerciale venivano messi in vendita capi di abbigliamento e articoli per il bricolage che non recavano scritto sulle etichette le informazioni previste dalla legge.
Il Codice del Consumo, infatti, prevede che a tutela del consumatore siano apposte su ogni confezione di beni adatti alla vendita e commercializzati sul territorio nazionale le informazioni relative alle specifiche del prodotto – materiale, luogo di produzione, controllo delle prestazioni – e ai controlli di sicurezza.
Dopo il nobile episodio del 6 febbraio scorso, quando le Fiamme Gialle avevano donato alla Caritas Diocesana di Novara i centinaia di pantaloni, maglie, maglioni, giacche, giubbotti e calzature sequestrate perché prive del marchio di sicurezza o dell’etichetta, il maxi sequestro di ieri è il terzo nel solo mese di febbraio.
La Guardia di Finanza segnala il moltiplicarsi dei fenomeni di contraffazione e di mancato controllo della sicurezza su beni commercializzati in diversi esercizi del Piemonte.
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Vera Prada
