Attraverso un ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale, la Regione si è impegnata formalmente ad attivarsi per tutelare e proteggere la filiera di produzione della canapa industriale: una storica produzione agricola piemontese oggi ritornata strategica per lo sviluppo sostenibile e la creazione di nuova occupazione. E che è un punto di riferimento per zone come Carmagnola. Il consigliere regionale del Piemonte Davide Nicco (Fratelli d’Italia) commenta con soddisfazione il voto dell’Assemblea regionale.
«La canapa tessile – spiega – è una coltura particolarmente importante per l’economia del Carmagnolese, che vanta due varietà autoctone: la Carmagnola e la CS (Carmagnola Selezionata), famose nel mondo al pari di altre eccellenze del territorio piemontese. Il Carmagnolese produce la gran parte delle sementi poi esportate a livello mondiale. Sviluppare e sostenere la filiera dei riproduttori piemontesi è anche un’importante opportunità di lavoro per un numero sempre crescente di aziende agricole e altri operatori del nostro settore della canapa industriale, ricercata non solo in ambito tessile ma anche edilizio, alimentare, cartario e farmaceutico. Grazie a questo impegno, il Piemonte si impegna a tutelare e valorizzare le sue due varietà autoctone di canapa e si propone come regione capofila a livello nazionale nello sviluppo di un modello di filiera della canapa industriale sostenibile, green, biologica, tracciabile e lecita».
«Siamo orgogliosi – commenta la giovane Presidente di Assocanapa Carlotta Canavesio – che la Regione Piemonte abbia portato a compimento il primo ed essenziale risultato per lo sviluppo della canapicoltura nella nostra terra, che vanta una tradizione centenaria nella coltivazione di questa pianta. Mi piace pensare, aggiunge la Presidente, che quanto avvenuto oggi sia anche merito del lavoro della nostra associazione che dal lontano 1998 ha creduto in questo progetto e vi ha dedicato con determinazione tempo, passione e risorse. Siamo certi che dalla collaborazione con le istituzioni piemontesi la nostra filiera potrà crescere, rafforzarsi e diventare un modello replicabile anche nelle altre regioni italiane facendo da volano alla ripartenza di una economia agricola green e sostenibile».