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Controlli partita Juventus – Young Boys, il bilancio della giornata

Nella serata di martedì si è concluso, alla presenza di 41 mila spettatori tra cui oltre 2 mila sostenitori della squadra ospite, l’incontro di calcio Juventus-Young Boys valevole per il torneo di Champions League.
I servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica sono stati assicurati fin dalla mattina ed hanno visto l’impiego di circa 300 operatori della forza pubblica. Per l’occasione, per la prima volta, come disposto dal Questore, Francesco Messina, per contrastare i reati connessi allo svolgimento delle manifestazioni sportive, personale della Divisione Anticrimine è stato impiegato direttamente all’interno dello stadio per predisporre e notificare immediatamente eventuali D.A.S.P.O. internazionali qualora ricorressero i presupposti previsti dalla normativa vigente.
Nel corso dell’attività di controllo e già prima del fischio di inizio, con l’ausilio di personale DIGOS e della Polizia Scientifica sono state identificate numerose persone. A due tifosi sostenitori della squadra ospite è stato immediatamente notificato il DASPO, Divieto di Accedere alle manifestazioni sportive a livello internazionale. Si tratta di un 21enne nato in Svizzera, che è stato trovato in possesso di un fumogeno e che è stato pertanto arrestato, e di un 48enne nato in Germania che è stato trovato in possesso di un coltello. Un altro cittadino svizzero è stato invece sanzionato amministrativamente per detenzione di sostanza stupefacente.
Dal secondo anello del settore ospiti un ragazzo svizzero ha lanciato un pezzo di seggiolino verso il settore EST. Il 19enne è stato tratto in arresto da personale DIGOS per i reati di  lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive e danneggiamento.
Al termine dell’incontro, durante le fasi di deflusso, circa 800 tifosi ospiti di cui 200 travisati, hanno tentato di impedire l’identificazione di un altro cittadino autore dell’accensione di fumogeni e si è resa necessaria una breve azione di contenimento e  il personale operante è riuscito ad identificare il responsabile, un ragazzo svizzero di 19 anni, denunciato all’Autorità Giudiziaria.

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