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A Torino arriva Food Waste Camp, le reti locali si confrontano in occasione della ‘Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare’

A Torino arriva Food Waste Camp. Le reti locali si confrontano in occasione della ‘Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare’
In occasione della ‘Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare’, mercoledì 5 febbraio Food Pride, Atlante del Cibo di Torino Metropolitana, Città Metropolitana di Torino e i principali attori torinesi del contrasto allo spreco si confronteranno per fare il punto sulle politiche e le azioni messe in campo nella città di Torino e in tutta l’area metropolita.
L’appuntamento è a Torino presso Palazzo Cisterna dalle ore 9,45, si comincerà con una Call-Azione in Sala Marmi a base di cibo recuperato offerta per l’occasione dal Gusto del Mondo e Food Pride Kitchen Lab.
In undici mesi di attività il progetto Food Pride ha superato le 120 tonnellate di cibo recuperato redistribuendolo a più di 400 beneficiari, ha esteso le attività di intercettazione dello spreco a 5 nuovi mercati e 7 panetterie. Ma Food Pride non è stato solo recupero, infatti sono stati coinvolti nel progetto 28 volontari a settimana, 8 ragazzi tra servizio civile e Corpo Europeo di Solidarietà, organizzato più di 30 eventi che hanno coinvolto più 2000 ragazzi under 25.
Questi sono i numeri di Food Pride nel solo 2019, un successo che nasce grazie alla capacità di fare rete, coinvolgere e valorizzare le piccole realtà attive sul territorio torinese e non solo. Per questo il 2020 si apre con Food Waste Camp un confronto tra gli attori del recupero torinese e nazionale in occasione della ‘Giornata Nazionale Contro lo Spreco Alimentare’ di mercoledì 5 febbraio a Palazzo Cisterna.
Food Waste Camp è il nome dell’iniziativa che punta a riunire tutti quei “piccoli” soggetti del terzo settore che tutti i giorni sono impegnati a contrastare uno dei fenomeni più inquietanti dei nostri giorni che, dati alla mano, genera ripercussioni negative a livello sociale, ambientale ed economico.
L’obiettivo del Camp è quello di favorire la conoscenza tra le realtà attive nell’area torinese, scambiarsi idee e prospettive provando a misurarsi con attori e realtà diverse. Infatti tra gli ospiti ci sarà in collegamento anche Paolo Azzurro (coordinatore tecnico-scientifico del progetto ANCI-MATTM sulla prevenzione degli sprechi alimentari) e Michele Pancaldi (coordinatore del progetto Ecowaste4Food di Ferrara). Senza dimenticare la presenza dell’Agenzia Sviluppo Locale San Salvario, Fondazione Mirafiori, DaD (Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino), Circoscrizione 3 e Regione Piemonte.
“Nel solo 2019 Food Pride ha recuperato più 120 tonnellate e coinvolto migliaia di persone– dice Luigi Vendola, giornalista ambientale e tra gli ideatori del progetto -. Se a questi dati ci aggiungiamo quelli che giungono dalle altre realtà attive a Torino questo significa che il diritto e l’accesso al cibo sono tornati al centro dell’agenda della società civile. Ecco perché Food Waste Camp è una iniziativa fondamentale per un confronto utile e propositivo sul tema dello spreco e delle azioni comuni per contrastarlo”.
Per Alessia Toldo (Atlante del Cibo di Torino Metropolitana) “questa è un’importante occasione per passare dalle narrazioni della rete e dell’approccio sistemico a una loro reale e concreta operatività, che necessita di un primo confronto fra tutti i soggetti del territorio coinvolti”.
“È un imprescindibile momento di condivisione e di discussione che, ci auguriamo – dice Tiziana Pia (Città metropolitana di Torino) – potrà dare modo anche agli Amministratori locali di conoscere meglio il tema e interfacciarsi con quanti già sono attivi sul territorio. Affrontare insieme le problematiche, i dubbi, le contraddizioni, oltre che valorizzare quanto di buono è già stato fatto, non solo per sostenere l’esistente ma anche per gettare le fondamenta di nuove collaborazioni”
Food Pride: dati e approccio sistemico al fenomeno dello spreco di cibo
Solo in Italia l’Osservatorio Waste Watcher ha stimato che ogni anno gettiamo nella pattumiera oltre 15 miliardi di euro (poco meno dell’1% del Pil nazionale) che in peso equivale a circa 220 mila tonnellate di cibo sano e buono, senza dimenticare che ogni tonnellata di cibo sprecata ha un impatto ambientale devastante. Secondo la FAO vengono prodotte 4,5 tonnellate di CO2 equivalente per ogni tonnellata di cibo sprecato. A questo vanno aggiunti gli effetti ambientali associati soprattutto alle fasi produttive, tra principali cause del cambiamento climatico, dell’alterazione della biodiversità e del consumo d’acqua.
Dal punto di vista sociale, secondo l’Istat, in Italia il 6,9% delle famiglie residenti non ha un adeguato accesso al cibo, né in termini di quantità né di qualità e a subirne le conseguenze sono soprattutto le famiglie con uno o tutti i componenti provenienti da paesi extraeuropei. Un dato quello italiano che rispecchia i beneficiari del progetto Food Pride che a Torino in un anno di attività ha redistribuito quasi 121 tonnellate di cibo.
Per affrontare il problema e tutte le problematiche connesse allo spreco di cibo è evidente urgenza un approccio sistemico che tuteli i sistemi socio-ecologici e non solo l’uso efficiente di risorse o la sicurezza alimentare. Il primo passo è quello di unire gli attori e i portatori d’interesse che agiscono sul tema ‘spreco di cibo’. Se le istituzioni nazionali e sovranazionali negli ultimi anni provano in maniera confusa a unire i grandi attori, nelle città la differenza la fanno le piccole realtà del terzo settore che fungono da primo avamposto e catalizzatore di energie resilienti per contrastare lo spreco. Una energia esplosiva che ha permesso alla Città di Torino di vincere a fine 2019 il premio ‘Vivere a Spreco Zero’.
Le attività messe in campo da Food Pride ricalcano i Sustainable Development Goals dell’Onu per il 2030: Obiettivo 2, Fame Zero (porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile); Obiettivo 3, Buona salute e benessere per le persone (Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età); Obiettivo 11, Città e comunità sostenibili (rendere le città e gli insediamenti urbani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili). Obiettivo 12, Consumo e produzione responsabile (garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo).
Oltre alle azioni già in essere che prevedono il recupero e la redistribuzione di eccedenze alimentari dei mercati rionali, da fine 2019, grazie al contributo della Regione Piemonte su fondi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è partito il progetto “Food Pride: Kitchen Lab”, che prevede il potenziamento di azioni legate alla cucina dove trasformare anche parte di quello che viene recuperato, la distribuzione dei pasti alle case di ospitalità notturna attivando dei laboratori ad hoc dove i senza dimora possano sperimentarsi e attivarsi per cucinare per il resto dei residenti in struttura, l’ampliarsi delle attività organizzate sui territori della rete e del numero di utenti raggiunti, la creazione di percorsi formativi e professionalizzanti col fine di avviare un’impresa sociale.
Programma ‘FOOD WASTE CAMP: le reti locali si confrontano’
– Ore 9.45 // CALL-Azione contro lo spreco
– Ore 10.15 // Introduzione di: Atlante del Cibo di Torino Metropolitana, Città Metropolitana di Torino e Food Pride
– Ore 10.45 // Le esperienze: Paolo Azzurro – coordinatore tecnico-scientifico del progetto ANCI-MATTM sulla prevenzione degli sprechi alimentari; Michele Pancaldi – coordinatore del progetto Ecowaste4Food, Ferrara.
A seguire Tavola rotonda con i soggetti del territorio: moderatore Vittorio Pasteris, fondatore MassaCritica.it.

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