Porte aperte alla Cineteca del Museo Nazionale del Cinema
Il 15 marzo 2024 porte aperte alla Cineteca del Museo Nazionale del Cinema per un esclusivo appuntamento dedicato agli appassionati che desiderano scoprire il ricco patrimonio dell’archivio filmico e di parte delle collezioni di Apparecchi del Museo.
All’interno del laboratorio i visitatori avranno l’esclusiva possibilità di seguire le principali fasi del passaggio da pellicola a file digitale 4K, potendo osservare il funzionamento dal vivo di una scan station di ultima generazione. A completamento della visita, la possibilità di ammirare e conoscere alcuni degli apparecchi di grandi dimensioni, conservati all’interno dei locali della cineteca. Sono previsti due turni, uno alle ore 10:00 e uno alle ore 15:00. La visita sarà condotta dal Responsabile della cineteca Gabriele Perrone e dalla Responsabile della collezione apparecchi Raffaella Isoardi.
L’evento è a numero chiuso e l’accesso è previsto previa prenotazione all’indirizzo perrone@museocinema.it
Il Museo conserva un ingente patrimonio di materiali rari e preziosi, in molti casi unici al mondo, che conta oltre 2.200.000 opere tra film, documenti d’archivio, fotografie, apparecchi e oggetti d’arte, manifesti, memorabilia del cinema, volumi e registrazioni sonore, in una collezione considerata tra le più preziose al mondo. Sono documentati tre grandi filoni tematici: l’archeologia del cinema, la fotografia e la storia del cinema.
Composta da un numero importante di materiali nei più diversi formati e supporti tra cui il nitrato, la collezione della Cineteca conta oggi più di 30.000 film in pellicola e 48.000 film su altri supporti, rappresentativi delle diverse epoche e filmografie, da Giovanni Pastrone a Werner Herzog, con oltre 100 lungometraggi e più di 800 produzioni mute su pellicola.
Non solo bobine, ma anche macchine da presa storiche, fotografie d’archivio e un laboratorio per restaurare e digitalizzare un patrimonio archeologico che andrebbe altrimenti perduto a causa del deterioramento dato dal tempo. Tra i numerosi titoli ad oggi restaurati ricordiamo: Cabiria, Il Fuoco, la serie Maciste e La guerra e il sogno di Momi, fino ai più recenti Quien sabe?, Todo modo e Santa Maradona. La collezione degli Apparecchi conta 12.000 dispositivi, oggetti d’arte e stampe dell’archeologia del cinema e 9.500 apparecchi, in parte conservati nel caveau, in parte nei locali della cineteca, e testimonia sia la storia della tecnica del cinema sia la storia della riproduzione sonora e soprattutto quella della fotografia a cui è dedicata un’ampia sezione.