MonFest 2022 Fotografia: dal 25 marzo l’attesa biennale internazionale
CASALE MONFERRATO – A poco più di due mesi dall’inaugurazione, prosegue il viaggio per conoscere meglio i grandi artisti che saranno protagonisti assoluti del MonFest 2022, la prima biennale internazionale di fotografia che si terrà a Casale Monferrato dal 25 marzo al 12 giugno prossimi.
Le forme del tempo – Da Francesco Negri al contemporaneo è il sottotitolo di quello che diventerà un appuntamento fisso nella programmazione della città e che punta al coinvolgimento attivo dell’intero territorio, in un percorso che, partendo dalla fotografia, sviluppi la condivisione dell’arte e del bello.
Organizzato dal Comune di Casale Monferrato e curato dal direttore artistico Mariateresa Cerretelli, il MonFest vedrà al centro del progetto numerose mostre allestite nei luoghi più caratteristici e suggestivi della città.
Dopo i precedenti approfondimenti dedicati a Gabriele Basilico, Valentina Vannicola e Francesco Negri, si prosegue ora nello scoprire i fotografi che saranno presenti alla biennale casalese, soffermandoci però prima, con un breve flash, sulle le tre mostre presentate nei mesi scorsi.
Gabriele Basilico nel Monferrato è la mostra dedicata al grande artista scomparso nel 2013 e considerato un indiscusso maestro della fotografia contemporanea. Come ha voluto sottolineare il curatore Andrea Elia Zanini «La mostra propone la rilettura di un lungo lavoro realizzato da Gabriele Basilico nel 2006 in occasione della mostra “Monferrato, terra senza confini”, arricchito, dopo un’approfondita ricerca d’archivio, con alcune immagini inedite, alle quali si aggiunge un progetto sul delta del Po realizzato nel 2009».
Living Layers è invece il titolo dell’esposizione delle opere della pluripremiata Valentina Vannicola a cura di Mariateresa Cerretelli: «L’artista è una delle principali rappresentanti in Italia della staged photography, la fotografia della “messa in scena” e presenta come reali, immagini costruite secondo le dinamiche proprie del cinema. Con la serie Living Layers, il progetto di rilettura del territorio del VI Municipio di Roma, ha ricostruito un quartiere ricorrendo a dei tableaux vivants, una costante di suoi tanti lavori ed espressione della sua sapiente regia artistica».
Omaggio a Francesco Negri celebrerà il grande fotografo casalese: «Ricordare Francesco Negri significa ricordare un momento importante della fotografia e della storia della città. Due momenti pionieristici e di grande cambiamento, dove, in entrambi i casi, è la civiltà delle macchine, l’età industriale, che si affaccia sulla ribalta, portando con sé nuove e inaudite possibilità», sottolineano i due curatori della mostra Luigi Mantovani ed Elisa Costanzo.
E ora si va alla scoperta di altre tre interessanti mostre:
Il mondo di Silvio Canini racconterà con le immagini il lavoro di «un artista poliedrico, un vero creativo e come i veri creativi, un eterno ragazzo che ti permette con i suoi lavori di sorridere e sognare, sempre», come ci ricorda la curatrice Elena Ceratti. Canini vive e lavora a Bellaria – Igea Marina e le sue opere sono state esposte in Italia e all’Estero con grande favore di critica e di pubblico. Numerosi i premi ricevuti, grazie anche al fatto che la sua arte non si limita all’oggetto statico fornito dalla ripresa fotografica, ma negli anni esplora con efficacia il video.
A Casale Monferrato si offrirà uno spaccato della fervida attività creativa dell’artista romagnolo: da Mare di silenzio, una visione poetica e insolita delle spiagge del litorale in pieno inverno a diversi video, come HipnoBici o la proiezione di Venditori d’ombra, in un percorso articolato e divertente, godibile sia per gli adulti sia per i bambini.
Di particolare impatto #homeTOhome di Raoul Iacometti, fotografo free-lance che alterna la ricerca personale al lavoro commerciale in diversi settori: «Quando nei teatri internazionali regnava ancora il silenzio a causa della pandemia – spiega il curatore della mostra Luciano Bobba – , con una sapiente regia tecnologica e seguendo una felice intuizione, il fotografo milanese Raoul Iacometti, ha creato un set a casa sua e nelle case dei grandi protagonisti della danza internazionale e su questo nuovo palcoscenico virtuale ha lanciato il suo progetto #homeTOhome. Non sono screenshot, selfie o manipolazioni in Photoshop, ma reali interazioni durante videocall in WhatsApp. Poi, per dare tridimensione e accentuare l’effetto palcoscenico, Iacometti ha ambientato lo smartphone in luoghi diversi della sua casa e i ballerini a loro volta hanno scelto varie ambientazioni come base per le loro pose plastiche. Così l’interazione studiata nei minimi dettagli ha abbattuto qualsiasi barriera architettonica e prodotto l’effetto sperato. Sono più di quaranta gli artisti coinvolti, tra i quali ci sono primi ballerini e solisti, tutti impegnati in corpi di ballo di alcuni tra i teatri più importanti dislocati in diversi luoghi nel mondo».
Fotomorfosi-infernot di Ilenio Celoria ci riporterà tra le colline del nostro Monferrato, come ci ricorda la curatrice Simona Ongarelli: «Il progetto fotografico è una perfetta sintesi tra tradizione, territorio e sperimentazione. I soggetti delle opere sono piccole architetture ipogee scavate nella pietra, gli infernot appunto, dove un tempo veniva custodito il vino imbottigliato; dal 2014 sono entrati a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nell’ambito dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato. Le immagini in mostra sono state realizzate in questi spazi, ristretti e poco accessibili, con una speciale fotocamera che produce immagini sferiche a 360° poi trasformate in rappresentazioni stereografiche. Anche il particolare allestimento nel Castello del Monferrato dialoga in maniera suggestiva con il soggetto stesso della mostra».
Professore di Fotografia all’Istituto Leardi e al Liceo artistico di Casale Monferrato, Celoria affianca all’insegnamento un’intensa attività espositiva, che lo vede presente alla Biennale di Venezia, alla Biennale di fotografia di Alessandria, al Museo di Scienze Naturali di Torino, al Museo Sant’Agostino di Genova, agli istituti italiani di Cultura a Colonia, Vienna, Praga, Malta e in diverse città italiane e straniere.
In mostra ci saranno anche le opere dei vincitori, dei premiati e, in alcuni casi, dei partecipanti dei concorsi fotografici che dall’anno scorso si stanno susseguendo. Uno di questi è quello organizzato dal club locale Soroptimist dal titolo Storie di donne e che ha visto vincitrice Silvia Camporesi.
Curatrice della mostra, allestita con le altre sostenute dall’associazione in Accademia Filarmonica, sarà Benedetta Donato: «La ricerca dell’armonia e dell’equilibrio viene traslata dalle fotografie di Silvia Camporesi in un diario umano e personale, nel racconto fantastico della quotidianità con una caratteristica straordinaria. Un viaggio immersivo in quel “flusso di coscienza” – così l’autrice ha definito questo lavoro – per prendere confidenza con una nuova concezione dell’habitat familiare, per ridefinirsi in esso e conferirgli nuovo valore. La narrazione rappresentata da “Domestica” è il racconto intimo di rivitalizzazione del sé e dell’ambiente circostante, attraverso la costituzione di equilibri inediti, necessari per affrontare un presente sospeso e per creare futura armonia”.
Nelle prossime settimane proseguirà il viaggio alla scoperta delle mostre e degli artisti del MonFest 2022, tra cui Lisetta Carmi, Vittore Fossati, Claudio Sabatino e Maurizio Galimberti.