Le opere di Vincenzo Gatti in mostra
Le sale espositive (via Tollegno, 52 a Torino) ospitano la mostra di Vincenzo Gatti “La permanenza del segno”, a cura di Armando Audoli. Inaugurazione giovedì 4 aprile 2024 alle ore 18, la mostra sarà visitabile fino al 5 maggio con i seguenti orari: da lunedì a venerdì ore 9.30-12 e 15.30-19; sabato ore 10-12.
La mostra
Vincenzo Gatti presenta alla Fondazione Amendola una vasta scelta di opere (circa quaranta, che coprono un lungo periodo dai primi anni ’70 fino ad oggi) che testimonia la sua ricerca costante e appassionata legata alla grafica. Infatti, fin dagli inizi, il vero protagonista delle opere è il segno, declinato in ogni forma, brulicante e atmosferico nelle incisioni, allargato e quasi snervato nella tensione dei disegni e delle recenti opere di grande formato, che trovano nuovi sviluppi espressivi con l’uso del pastello grasso su carte patinate.
Negli anni Gatti sembra voler mettersi continuamente alla prova, dimenticando talvolta il consumato mestiere per sperimentare nuove procedure, entrando in territori grafici anche eterodossi, con una sorta di superamento critico dei risultati raggiunti.
I temi trattati sono legati alle varie esperienze, dalle seduzioni gestuali o “pop” degli inizi, alle visioni d’interni tra luci ed ombre delle acqueforti, agli scenari del mito e della natura che favoriscono le metamorfosi della figura umana: questo argomento ricorrente dell’immaginario recente dell’artista (riscontrabile anche in alcune terrecotte presenti in mostra) fa riferimento a quella cultura figurativa visionaria e inquieta che ha percorso l’Europa tra ‘800 e ‘900.
Vincenzo Gatti
Vincenzo Gatti è nato a Torino nel 1948. Per un ventennio, è stato titolare della cattedra di tecniche
dell’incisione (che fu già dei suoi maestri Calandri e Franco) all’Accademia Albertina di Torino, di cui è stato
direttore nel 1991 e 1992. Ha pubblicato vari scritti sulla pratica e la didattica dell’incisione, ha curato
mostre e cataloghi con interesse particolare verso la grafica incisa in Piemonte nel ‘900. È stato invitato più
volte alle maggiori rassegne di grafica incisa: Premio Biella, Triennale di Milano, biennale di Lubiana, ecc. In
occasione delle sue mostre personali, ne hanno scritto Marco Valsecchi, Marco Rosci, Guido Giubbini,
Rossana Bossaglia, Pino Mantovani, Gianfranco Schialvino, Marco Vallora, Franco Fanelli e tanti altri.