Massimiliano Allegri è stato esonerato: cosa c’è dietro l’addio?
Per la seconda volta nella loro storia, Massimiliano Allegri e la Juventus si dividono. Questa unione che sembrava perfetta, è giunta ai titoli di coda dopo 3 anni non facili. Il tecnico livornese ha dovuto traghettare una squadra che non aveva niente a vedere con le formazioni precedenti, attraverso una burrasca sia calcistica che giudiziaria.
L’ormai ex tecnico juventino lascia la squadra dopo la Coppa Italia, conquistata contro l’Atalanta, la certezza della qualificazione in Champions, l’accesso alla Supercoppa italiana e al Mondiale per club. Un bottino non di poco conto se si tiene presente la rosa non certo all’altezza di competere con l’Inter di Simone Inzaghi. Le voci, le ombre, i sussurri che si aggirano attorno alla Continassa lasciano presagire che tutta la verità non è stata raccontata, ancora.
Una squadra su cui meglio non scommettere
La Juventus 2023/24 ha dimostrato di essere una delle peggiori compagini di questo campionato, tra le grandi società. Cosa prevedibile per qualsiasi amante delle scommesse sportive visti i presupposti d’inizio anno. Molte, infatti, sono le colpe dovute a un mix di inesperienza, giocatori demotivati arrivati al capolinea della loro carriera, e a questioni societarie mai bene affrontate. Va detto, inoltre, che la Juventus ha perso due giocatori nevralgici per il centrocampo, Pogba e Fagioli, per squalifiche sportive, mai rimpiazzati.
In estate la Vecchia Signora ha aggiunto al proprio organico solo l’americano Timothy Weah. A Gennaio invece arrivano due giocatori, Djalò, difensore francese il quale non giocherà mai a causa di un infortunio, e Alcaraz, centrocampista argentino che si rivelerà non all’altezza delle aspettative. Dunque un organico che non poteva assolutamente competere con l’Inter, tenuto anche conto che Federico Chiesa si sta ancora lentamente riprendendo dai danni dell’infortunio al ginocchio.
Quella sfuriata in Coppa Italia
Quando si conquista una vittoria lo sportivo dovrebbe essere felice, spensierato e soprattutto non nervoso. Massimiliano Allegri invece esplode nel finale, complice anche un arbitraggio molto rivedibile, dando la dimostrazione al mondo intero che è vero che tra lui e la Juventus il divorzio è già stato sancito.
Allegri allontana dal campo e dai festeggiamenti quella dirigenza, soprattutto Giuntoli il direttore sportivo, che durante l’anno non l’hanno supportato. Sia emotivamente che sportivamente. Allegri aveva chiesto dei rinforzi a centrocampo con cui poter tentare di vincere lo scudetto, cosa negata. In più si scopre che proprio Giuntoli, forse su mandato di John Elkann, tratta con altri allenatori alle sue spalle, uno su tutti l’allenatore del Bologna Thiago Motta.
Un uomo solo al comando
Massimiliano Allegri per il bene della squadra, dei giocatori e soprattutto dei tifosi, manda giù questi bocconi amari, e tira dritto verso gli obiettivi societari. Li conquista ed esplode, e lo fa perché già sa che il tradimento è avvenuto con successo, ma vuole rimarcare i suoi meriti. Suoi e del suo staff, in primis dell’allenatore in seconda Landucci.
Alla fine il divorzio avviene prima del previsto, con due giornate ancora da giocare seppur inutili ai fini della classifica. Di certo in questi anni Massimiliano Allegri non avrà vinto molto, ma ha di sicuro dimostrato di essere un professionista esemplare. Un uomo che in 3 anni ha fatto da allenatore, presidente e direttore sportivo. Chi ne capisce di calcio lo sa e non tarderà a proporgli un’altra panchina.