ASL VCO: studi scientifici sul tumore della vescica

Al Congresso Nazionale dell’Associazione Onda ETS, quest’anno dedicato ai cambiamenti climatici ed inquinamento, Alessandra Iossi e Lorenzo Notarnicola dell’Asl VCO hanno presentato due studi scientifici sull’approccio infermieristico innovativo alla chirurgia del tumore della vescica che molto risente degli inquinanti ambientali. Studi sviluppati in collaborazione con l’Urologia dell’Asl VCO con la collaborazione del Direttore Danilo Centrella, della Coordinatrice Elena Grossi e dell’urologo Manuel D’Onofrio.
Il primo studio presentato sviluppa l’impatto sulla durata di degenza del paziente con l’implementazione del protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery) nella cistectomia radicale. I protocolli ERAS sono percorsi perioperatori multimodali mirano a ridurre i tempi di ripresa nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore, come la cistectomia radicale.
L’infermiere ha un ruolo fondamentale nell’aderenza alle raccomandazioni e nel supporto al paziente lungo tutto il percorso chirurgico. L’obiettivo di questo studio è proprio quello di descrivere la gestione del protocollo ERAS per cistectomia radicale adottato dall’Urologia dell’Asl VCO, parte della Rete Oncologica Piemonte – Valle d’Aosta, e analizzare l’impatto sulla degenza.
È stato condotto uno studio retrospettivo su 27 pazienti sottoposti all’intervento tra il 2019 e il 2024: suddivisi in due gruppi, in primo che ha intrapreso il percorso tradizionale e il secondo ha eseguito il percorso ERAS.
A conclusione dello studio si è analizzato che i giorni di degenza sono inferiori nei pazienti del secondo gruppo, sia in termini di giorni sia di IQR (Intervallo interquartile): quindi l’adesione al protocollo ERAS permette una significativa riduzione della degenza e un miglioramento degli esiti clinici; oltre ad essere un’opportunità per ottimizzare la qualità dell’assistenza e l’efficacia dei percorsi chirurgici complessi.
Il secondo studio scientifico ha sviluppato, invece, la gestione infermieristica del paziente sottoposto a cistectomia radicale con confezionamento di neovescica ortotopica: case report.
La cistectomia radicale con neovescica ortotopica è uno degli interventi urologici più complessi: questa tecnica viene utilizzata in circa il 10-20% dei pazienti e richiede un approccio multidisciplinare e un percorso assistenziale infermieristico complesso, in cui l’infermiere ricopre un ruolo fondamentale nella prevenzione delle complicanze e nella promozione dell’autonomia del paziente.
Il percorso assistenziale ha garantito una gestione efficacie dei dispositivi senza complicanze infettive, complicanze legate ai dispositivi venosi centrali e buon controllo del dolore. Durante la degenza non si sono verificate cadute. Lo studio ha preso in esame un paziente di 63 anni sottoposto ad intervento di cistectomia radicale con neovescica.
Sono stati programmati interventi clinico assistenziali specifici e sono state adottate strategie per la gestione del dolore post-operatorio, la prevenzione delle cadute e il supporto alla mobilitazione precoce e alla ripresa delle funzioni intestinali e nutrizionali.
Questa presa in carico infermieristica integrata e multidisciplinare, basata su un accertamento dettagliato, interventi specifici e stretta collaborazione medico-infermiere ha permesso di prevenire complicanze. Questo caso sottolinea come la gestione proattiva e coordinata sia fondamentale negli interventi di chirurgia maggiore, garantendo sicurezza, continuità assistenziale e supporto educativo al paziente.
Curarsi con la ricerca in Piemonte
La rubrica della Regione Piemonte, in collaborazione con il DAIRI Regionale (DAIRI-R), che racconta la ricerca all’interno delle singole Aziende Sanitarie Regionali. Dopo aver raccontato l’importanza di fare ricerca e di avere Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) sul territorio al fine di migliorare sempre di più le cure e i servizi offerti, nonché il ruolo del DAIRI – R nella governance della ricerca sanitaria del Piemonte, ogni settimana verrà approfondita un’esperienza diversa, per valorizzare il lavoro svolto nelle diverse ASR e le buone pratiche che contribuiscono a costruire un sistema sanitario innovativo e fondato sull’evidenza scientifica.
