Analisi Udinese – Torino 10 febbraio 2013, serve un Toro audace per difendere l’imbattibilità
Domenica 10 febbraio 2013 alle ore 15, presso lo Stadio Friuli, il Toro affronterà l’Udinese, compagine friulana guidata da Francesco Guidolin. I favori del pronostico pendono certamente in favore dei bianconeri di Udine, ma la forbice, atteggiamento permettendo, potrebbe non essere così larga.
DUE SQUADRE IN SALUTE – Sia il Torino che l’Udinese giungono a questo match con alle spalle un ottimo ruolino di marcia, determinato per entrambe da nove punti in cinque partite, rendimenti secondi solo a quello di Napoli, Milan e Catania.
– L’Udinese, seppur orfano di Benatia (impegnato in Coppa d’Africa), ha assestato buone prestazioni, trascinato da un ottimo Muriel.
– Dall’altro lato del Nord, il Torino è imbattuto da ormai otto giornate (Torino 2-4 Milan), trovando la tanto agognata quadra tecnico-tattica.
– Così i Granata sono divenuti una squadra solida e ostica per chiunque, riuscendo addirittura a strappare pareggi contro avversarie ben più blasonate, come Lazio, Napoli e Inter.
LE CONDIZIONI DELLA SQUADRA – Concentrando l’attenzione sul Toro, è facile capire come la tela del gioco granata non è esente da linee incerte e sbavature.
– L’ultima partita contro la Sampdoria ha evidenziato nuovamente un attacco ancora troppo sterile, facilmente gestibile da una difesa ben organizzata come quella dell’Udinese.
– Inoltre, se il centrocampo non riesce a smistare palloni buoni alle ali, la parte offensiva viene totalmente neutralizzata, con un Toro obbligato a giocare una partita di difesa e di infruttuoso “tititaca”, come già visto in occasione della pareggio del Massimino contro il Catania.
RAPIDITÀ PER VINCERE – Da questo punto di vista, la partita contro la “Samp” non fa ben sperare: le punte non si sono mai rese pericolose anche a causa dell’importante limitazione di Cerci e Santana, ben controllati dai terzini doriani.
– Con l’Udinese, l’antifona potrebbe ripetersi; Mehdi Benatia sulla sinistra e Dusan Basta sulla destra sono clienti temibili per qualsiasi esterno offensivo della Serie A e renderanno indubbiamente difficile la vita a Cerci e Santana, che con i loro cross illuminano le punte granata.
– Perciò, l’arma in più potrebbe essere proprio la rapidità degli esterni, propria sia di Cerci che di Santana (se in giornata), che lasciano spesso al palo i propri marcatori. Un altro fattore decisivo sarà l’apporto del duo di centrocampo, che dovrà evitare gli inutili cincischiamenti visti contro la Sampdoria, rendendo la manovra offensiva concreta.
SENZA TIMORI – Giocare contro l’Udinese, a Udine, è tutt’altro che facile, ma arrivati ad un certo punto del campionato, alcune partite vanno giocate al massimo, indipendentemente dalla difficoltà.
– Se all’andata il pari casalingo poteva fare comodo, ora vale la pena rischiare un approccio che permetta d’ottenere i tre punti.
– Malgrado ciò, Ventura ha sempre dimostrato di essere un allenatore prudente, più attento alla sicurezza del risultato, rispetto all’audacia del provare ad ottenere “qualcosa in più”, come si confarebbe ad una squadra che ha sempre fatto della grinta e del cuore un mantra.
AUDACIA GRANATA – Mai come in questo caso, il Toro ha necessità di essere una squadra audace, con in testa quei tre punti che permetterebbero di raggiungere quota trentuno, sufficiente per poter mantenere l’imbattibilità e continuare il tranquillo viaggio verso la salvezza, magari anticipandola di quel tanto che basta per ambire a qualcosa in più.
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