Analisi prima parte Ritiro Torino FC, verso il Campionato con più sorrisi che incertezze
Ottimismo e fatica. Sono queste le parole che sintetizzano al meglio la prima parte del ritiro estivo del Torino FC, che si sta svolgendo presso Bormio, in provincia di Sondrio.
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NUOVA ARIA – Dopo un finale di stagione con più mugugni che sorrisi, sui Granata aleggiava la solita aura di pessimismo: l’incertezza era ampia, visto che anche le poche sicurezze erano destinate a svanire, Bianchi e Ogbonna in primis.
– Tuttavia, già a partire da fine giugno, intorno alla società torinese l’aria sembrava muoversi in maniera differente. I primi acquisti, tra cui i fondamentali riscatti di Cerci e Glik, hanno rasserenato un ambiente che rischiava di piombare nella depressione profonda.
– Mano mano che la squadra prendeva forma, aumentava la curiosità e la fiducia dei tifosi, attratti dai nomi promettenti e dalle certezze che il Toro può ora vantare di avere, tra cui i giovanissimi Aramu (18) e Parigini (17), gli esperti Bovo, Moretti e Farnerud e le promesse Bellomo, Immobile ed El Kaddouri.
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ARIA DI MONTAGNA – Perciò, affinché l’ottimismo granata prenda forma, è necessario faticare e tanto. La località scelta per il ritiro è stata quest’anno Bormio, rinomata città valtellinese sede in passato di alcuni ritiri della Fiorentina.
– Fin dai primi giorni, la parola d’ordine è stata preparazione, sopratutto atletica. I test sono stati incredibilmente selettivi, tanto che, per migliorare la specificità degli esercizi, si è scelto per dividere il gruppo in due, a seconda della condizione fisica.
– Tuttavia, a differenza di altre squadra, fin da subito si è lavorato intensamente anche sull’altra preparazione, ovvero quella tattica. Questa decisione è scaturita sopratutto dal possibile cambio radicale di schema di gioco, che dal 4-2-4 classico “venturiano” diverrà probabilmente 3-5-2 o 4-3-3, a seconda delle esigenze.
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MONTAGNA GRANATA – L’ottimismo e la fatica non passano mai inosservati. Malgrado la distanza quasi proibitiva da Torino, sono numerosi i tifosi al seguito della squadra. Intorno al centro sportivo è così sorta una vera e propria cittadella granata, in cui squadra e tifo si uniscono in nome della fede calcistica.
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GRANATA ALL’OPERA – Se bastassero le parole, avremo a che fare con una squadra in grado di fare bene fin da suvbito. Tuttavia, ciò che manca al Toro è la “prova generale”, che arriverà tra due giorni contro la Bormiese, compagine di seconda categoria. A questo impegno seguiranno quelli contro Lecco (Serie D) e Virtus Entella (Lega Pro Prima Divisione). Solo allora si potranno capire realmente con che Toro avremo a che fare.
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