Intervista a Graham Bonnet, storie di hard rock e metal su CronacaTorino
Un po’ di hard rock e metal con la voce di Graham Bonnet. Il cantante inglese è sulla breccia dal 1967 e ha una carriera che vanta collaborazioni con i Rainbow di Ritchie Blackmore, con gli Impellitteri e Michael Schenker.
Proprio Graham ha voluto raccontarci il suo 2020, la situazione degli Alcatrazz e i progetti per la Graham Bonnet Band.
Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Graham Bonnet, come stai? Questo virus ha stravolto completamente la nostra vita. Come stai attraversando questo periodo?
Al momento sto scrivendo e registrando nuovo materiale per il nuovo album della Graham Bonnet Band e questo mi tiene molto impegnato.
Cosa sta succedendo ora sul pianeta di Graham Bonnet?
Oltre a registrare il nuovo album di GBB, sto lavorando con un nuovo team di management e pianificando il futuro di GBB e Alcatrazz.
Puoi dirci di più sulla situazione degli Alcatrazz?
La situazione legata agli Alcatrazz è sfortunata, ma alla fine si rivelerà migliore. Non ero contento del mio manager da un po’. Dopo le sue dimissioni, ho chiesto ai membri della mia band di allora se volevano fare un tour del nuovo disco degli Alcatrazz nonostante questo cambio. Hanno detto di no, quindi ho iniziato a creare una nuova versione di Alcatrazz. Non posso annunciare la nuova formazione per motivi contrattuali, ma sarà una grande sorpresa e fantastica.
Parliamo della tua carriera. Nel 1979 esce “Down to Earth” con i Rainbow. Com’è stata quell’esperienza?
Ero un po’ in soggezione nel fare un’audizione per una band che non conoscevo e la loro grandezza intimidiva. I Rainbow erano la più grande band con cui avessi mai suonato e c’è stato un periodo di adattamento. Ho dei bei ricordi del tempo passato con la band. È stata una delle cose migliori che avessi mai fatto.
Mi è piaciuto molto il periodo in cui hai lavorato con gli Impellitteri. Penso che “System X” sia un album davvero incredibile… Puoi raccontarci un aneddoto su quell’album?
Sono abbastanza orgoglioso di quel disco. Non ero sicuro di come sarebbe stato, ma il risultato finale è stato migliore del previsto. È stato un brivido ritrovare i contatti con Chris per alcuni spettacoli in Giappone di recente.
Com’è lavorare con Michael Schenker?
Lavorare di nuovo con Michael dopo 40 anni è stato incredibile. Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato dato che avevamo suonato insieme solamente in uno spettacolo negli anni ’80. Suonare con lui in questi ultimi anni è stata una gioia assoluta.
Qual è stata la tua introduzione alla musica? Cosa ti ha convinto a iniziare a suonare?
Vengo da una famiglia di musicisti. Mia madre e mio fratello erano entrambi cantanti e mio cugino Trevor Gordon era un chitarrista. Da bambino giravo per casa cantando a squarciagola le melodie di Mario Lanza quando passava alla radio (per la gioia dei miei genitori).
Come crei una canzone? Da dove viene l’ispirazione? Progetti per il prossimo futuro?
Ho raccolto molto materiale guardando le notizie e il mondo intorno a me. Traggo anche ispirazione da esperienze di vita e scrivo delle persone che conosco. Persone, luoghi e cose…
Mi è piaciuto molto scrivere per il nuovo progetto della Graham Bonnet Band, soprattutto perché abbiamo ospiti fantastici in questo album.
C’è un artista con cui vorresti lavorare?
Vorrei poter incontrare e lavorare con Brian Wilson dei Beach Boys, ma per quanto riguarda gli artisti del mio genere, mi piacerebbe fare un duetto con Bruce Dickinson degli Iron Maiden. Lo ammiro davvero molto come artista.
Siamo italiani. Hai dei ricordi particolari legati al nostro Paese?
Trascorrere del tempo e registrare con Dario Mollo a Ventimiglia è stato meraviglioso. Vedere la vera vita italiana, non in un hotel, è stato così piacevole. La pizzeria vicino a casa sua era deliziosa!
Ultima domanda: un messaggio per i tuoi fan italiani
Dato che sto registrando il terzo album per la Graham Bonnet Band mi piacerebbe venire in Italia e suonarlo per voi dal vivo. Il pubblico italiano è il migliore! (Alessandro Gazzera)
Foto: Graham Bonnet & Alcatrazz