Un segnale preoccupante incombe sulle PMI: il costo dell’energia
Lo sottolineano con preoccupazione Delio Zanzottera, Segretario, e Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte

“La complessa situazione geopolitica internazionale con l’accendersi del conflitto Israele Iran, è destinata a gravare in modo sempre più significativo sul comparto produttivo, come evidenziano i costi di petrolio e gas degli ultimi giorni (secondo alcune stime il prezzo del gas negli ultimi giorni è aumentato del 3,22%). I dati analizzati dall’area studi e ricerche di CNA evidenziano come il costo dell’energia stia già pesando drammaticamente sulle spalle degli imprenditori italiani, in particolare su quel tessuto di piccole e medie imprese che rappresenta ben il 95% del totale produttivo nazionale. Come già emerso nei giorni scorsi, il panorama attuale è difficile e le prospettive appaiono limitate. Se il costo dell’energia continuerà a gravare in modo così sbilanciato sulle piccole e medie imprese, la competitività e la qualità del nostro sistema produttivo saranno messe seriamente a rischio” Lo sottolineano con preoccupazione Delio Zanzottera, Segretario, e Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte.
Le piccole imprese continuano a sopportare costi dell’energia notevolmente più alti rispetto alla media europea, mentre si allarga in modo preoccupante il differenziale con le energivore. Tra il 2019 e il primo semestre dell’anno in corso il prezzo medio in Italia supera del 28,3% la Francia, del 30,9% la Germania e del 53,6% la Spagna. Anche escludendo il balzo dei prezzi del 2022, tra il 2023 e giugno 2025 il PUN in media è stato pari a 118 euro per MWh, quasi il doppio rispetto alla media del periodo 2005-2020. Questa tendenza pesa soprattutto sulle piccole imprese. L’anno scorso, in media, la bolletta delle imprese con consumi fino a 20 MWh è risultata più alta del 29,4% della media nell’Unione Europea. Un differenziale che diminuisce progressivamente all’aumentare del consumo, tant’è che le energivore pagano l’energia soltanto il 4% in più della media UE.
Le piccole imprese nel 2024 hanno pagato 435 euro per MWh, 99 euro in più della media europea, mentre per le energivore il prezzo medio è stato di 155 euro rispetto ai 149 nell’UE. Da evidenziare l’aumento del differenziale tra piccole imprese e energivore: le prime in Italia pagano l’energia quasi tre volte rispetto a quelle con consumi nella fascia 70.000-150.000 MWh.
La ragione del gap è la struttura della bolletta. Per le piccole imprese i costi energetici effettivi sfiorano il 60% del costo totale; per le energivore rappresentano oltre il 77% della bolletta. Oltre al consistente peso del fisco, su 11,2 miliardi l’anno di oneri generali di sistema, oltre la metà è finanziato dalle PMI