Dalle prime ore di questa mattina, è in corso un’imponente operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino, anche con l’ausilio di un elicottero del Corpo, al fine di procedere al sequestro di beni e valori per oltre 2 milioni di euro nei confronti di 45 persone appartenenti alla comunità nomade torinese, colpite da un provvedimento di misura di prevenzione patrimoniale.
Secondo quanto spiegato, i nomadi sono sospettati di essere dediti alla commissione di numerosi e reiterati reati contro il patrimonio e di viverne dei proventi. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Torino Sezione delle Misure di Prevenzione, a seguito di approfonditi accertamenti patrimoniali effettuati dal Nucleo Polizia Tributaria Torino, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha permesso di sequestrare beni immobili, autovetture e disponibilità finanziarie, cautelando, tra gli altri, 5 terreni, 6 fabbricati e una Porsche Cayenne Turbo.
Il sequestro eseguito rientra nell’ambito delle misure di prevenzione patrimoniale, disciplinate dal “Codice antimafia”, una specifica normativa introdotta per contrastare l’accumulazione di patrimoni illeciti da parte di soggetti che, abitualmente dediti alla commissione di reati, evidenziano una rilevante sproporzione tra le reali manifestazioni di ricchezza e il reddito dichiarato.
Nel caso di specie, il sequestro è stato disposto dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di 45 persone che avevano nella loro disponibilità denaro, beni immobili e autovetture pur dichiarando redditi molto bassi o nulli. La vicenda nasce da un’indagine penale avviata alcuni anni fa in materia di delitti contro il patrimonio, durante la quale sono stati raccolti numerosi elementi di fatto, idonei a far ritenere che gli indagati vivessero abitualmente con i proventi di furti commessi in Italia.