L’allarme ha girato su Facebook per un po’, prima di capire che si trattava di un raggiro bello e buono.
A Nichelino, alcuni negozi hanno denunciato pubblicamente di essere stati contattati da presunti benefattori, che stavano raccogliendo fondi per la piccola Bea, la bimba morta lo scorso febbraio in seguito a una rara malattia. La voce spiegava che chiamava dal Regina Margherita, l’ospedale infantile, che la neonata stava male e aveva bisogno di cure, e quindi di soldi. Tutto falso.
Un contributo minimo, di 30 euro, tanto da far credere che davvero ci fosse bisogno di una piccola donazione da moltiplicare per chissà quanti negozi.
Qualora si venga contattati nei prossimi giorni con richieste di questo tipo, la raccomandazione è di avvertire subito le Forze dell’Ordine.