Cronaca

Sentenza su stipendi consorzio rifiuti Piemonte, da restituire 55 mila 638 euro

rifiuti

E’ successo oggi a Moncalieri (To).

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La Corte dei conti di Roma boccia gli stipendi per i cda di tutti quegli enti formati dall’associazione di Comuni per la gestione di vari servizi. E la sezione locale del Piemonte fa lo stesso in un parere del 10 febbraio scorso. Risultato, il Cda dell’organismo che gestisce la raccolta e smaltimento dei rifiuti in cintura sud a Torino, deve restituire gli stipendi incassati da luglio ad oggi, per un totale di 55mila 638 euro.

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Dopo la protesta sollevata da politici locali di opposizione per la decisione dello scorso anno del consorzio di pagarsi ugualmente gli stipendi, nonostante la spending review, oggi il Consorzio è costretto a fare marcia indietro con una determina datata 21 marzo scorso in cui “sospende l’erogazione degli emolumenti al presidente e ai membri del consiglio di amministrazione”. Per giustificare lo sblocco degli stipendi si erano appellati ad una sentenza della sezione della Corte dei Conti della Lombardia, in cui per determinati di organismi impegnati nell’erogazione di servizi ai comuni prevedeva il pagamento degli stipendi. “Tra le forme associative di enti locali – si legge però nel parere della Corte di Roma-, aventi per oggetto la gestione dei servizi e funzioni pubbliche, ai cui amministratori non possono essere attribuite retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti in qualsiasi forma, deve ritenersi che rientrino anche i componenti dei consigli di amministrazione dei consorzi di enti locali”.

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Stefano Zacà, consigliere di opposizione di Forza Italia di Moncalieri, anima della protesta contro la decisione dell’azienda dello scorso anno, canta vittoria, anche se “non finisce qui – dice -, abbiamo un incontro nei prossimi giorni come commissione di garanzia, con un avvocato di Roma a cui il Consorzio si è rivolto per avere un consulto sul tema. Consulenza che ha pagato con soldi presi dal bilancio, quindi pubblici. Anche su questo chiederemo delucidazioni”.

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Soddisfatto anche Franco Fattori, candidato sindaco della vicina Nichelino che lo scorso anno subito dopo la decisione del Consorzio di pagarsi gli stipendi aveva organizzato una manifestazione durante la fiera di San Matteo. Manifestazione che aveva portato allo scontro faccia a faccia proprio con il presidente del consorzio, Leonardo Di Crescenzo: “Con tutto quello che costa la bolletta ai cittadini, rimettere gli stipendi al CDA era uno schiaffo ai bisogni della gente. Quando protestammo, alcuni ci diedero degli ignoranti. Evidentemente però avevamo ragione”.

 

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Massimiliano Rambaldi

Foto: wikipedia.org

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