“Con questo prezzo alla stalla e tutte le difficoltà del comparto zootecnico, migliaia di aziende sono a rischio fallimento”. Con queste motivazioni la Confederazione organizza oggi a Carmagnola, una manifestazione per denunciare la situazione insostenibile del settore e avanzare le proprie proposte per uscire dalla crisi.
La zootecnia italiana vive una fase drammatica. Per questo La Cia-Agricoltori italiani ha deciso di manifestare, promuovendo la “Marcia delle Vacche”. Un atto simbolico che si terrà dalle ore 14, presso il mercato del bestiame. Un corteo pacifico di allevatori e mucche da latte marcerà alla volta del mercato per attrarre l’attenzione, delle istituzioni e dell’opinione pubblica, verso un comparto in agonia, destinato al fallimento senza una reale politica di sostegno.
Il prezzo del latte alla stalla non copre nemmeno i costi di produzione e sul fronte delle carni la situazione non è migliore. Il permanere di questa situazione porterebbe, a breve, alla chiusura di un terzo delle aziende lattiero-casearie del Paese. La manifestazione sarà l’occasione per presentare un documento di proposte della Cia per uscire dalla crisi e restituire al settore o speranze per il futuro.
Interverranno il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino, il presidente della Cia Piemonte Lodovico Actis Perinetto, l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero, nonché rappresentanti della politica e delle istituzioni, del mondo industriale, della cooperazione, della distribuzione e delle associazioni dei consumatori. E’ stato invitato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
A causa del forte calo del prezzo del latte alla stalla molte imprese rischiano il fallimento. Gli allevatori sono esasperati. La Cia del Piemonte è mobilitata a fianco degli allevatori: chiede che sia garantito un prezzo del latte almeno remunerativo dei costi di produzione. In gioco ci sono la sopravvivenza di molte aziende e il destino economico di migliaia di lavoratori e di famiglie. “Il Piemonte rischia di perdere molte stalle e gran parte della produzione di latte – dichiara il Presidente regionale della Cia Lodovico Actis Perinetto -. I prezzi riconosciuti alla stalla sono calati drasticamente e non consentono un’adeguata remunerazione del lavoro svolto dagli allevatori. Inoltre, la mancanza d’informazioni sull’origine del prodotto, permette d’importare latte dall’estero e trasformarlo in prodotto italiano. L’attuale normativa di riferimento in materia di etichettatura, infatti, non consente un’adeguata e trasparente distinzione dei prodotti nazionali con il rischio di sostituzione, nella fase di trasformazione del latte italiano, con latte importato. Occorrono anche nuove misure di promozione del latte per contrastare il calo dei consumi ed una maggiore tutela degli allevatori con regole chiare sui contratti e sui meccanismi di indicizzazione dei prezzi.
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