Cronaca

Furto 5 milioni di euro Torino, coinvolta società di vigilanza

GDFHanno sottratto, in circa dieci anni, oltre 5.3milioni di euro dai  caveau di una società di vigilanza incaricata di svolgere il servizio  di “trasporto, custodia e contazione valori” per conto di alcune banche italiane. A seguito delle indagini svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo, il Tribunale di Torino ha emesso sette provvedimenti di cattura, 4 dei quali in carcere e 3 ai domiciliari. I reati contestati agli indagati, a vario titolo, sono associazione per delinquere, furto continuato e aggravato, simulazione di reato, bancarotta fraudolenta.

 

Il 18 gennaio 2013, verso le ore 19.30, militari della Guardia di Finanza di Torino intervenivano su richiesta di personale di una società di vigilanza  con sede nel capoluogo sabaudo in quanto, a seguito di una verifica effettuata da un funzionario di una banca che aveva depositi di denaro presso la società di vigilanza, era risultato un ammanco nelle giacenze pari 5.365.000 euro. Le guardie giurate presenti riferivano del guasto di alcune telecamere che riprendevano la zona del caveau (poi rivelatosi una manomissione). Le indagini permettevano di comprendere come la sparizione del denaro non fosse attribuibile ad un singolo atto di appropriazione da parte di uno o più dipendenti infedeli, ma piuttosto alla sistematica spoliazione delle riserve contenute nel caveau da parte dei vertici della società.

 

In particolare, è stato accertato che il caveau della società conteneva circa 15 milioni di euro di giacenza media, suddivisi tra i vari istituti di credito per conto dei quali la società di vigilanza eseguiva il servizio di trasporto/deposito. L’amministratore delegato, attraverso l’aiuto dei suoi sodali, tutti impiegati come guardie giurate all’interno della sala conta e del caveau, riusciva a far sparire, nel corso degli anni, svariati milioni di euro ed utilizzandoli poi per finanziare l’acquisto di una palestra a Milano e per le varie spese necessarie a sostenere il suo elevato tenore di vita. Anche le altre guardie giurate ricevevano somme di denaro che versavano sui loro conti personali.

 

I furti venivano coperti e mascherati con lo spostamento fittizio di denaro tra i vari istituti di credito che avevano le giacenze all’interno del caveau.

 

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Massimiliano Rambaldi

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