Estorsione enoteca Torino, vittima salvata grazie all’intervento della Polizia di Stato
Avrebbero minacciato un commerciante per soldi, a loro dire dovuti, ma sono stati arrestati dalla Polizia di Stato. Sarebbero entrati nel negozio di vini della vittima e, secondo quanto spiegato dagli Inquirenti, dopo aver estratto la pistola, uno dei due avrebbe puntato alla testa dell’uomo l’arma per farsi dare il denaro,: 2600 euro. I due avrebbero colpito al volto l’uomo e lo hanno più volte minacciato fino a fargli assumere l’impegno di consegnare il denaro entro dieci giorni.
In base a quanto appurato, due uomini, uno di 64 anni e l’altro di 67, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, il primo residente a Marsala e il secondo a Torino, avrebbero riferito alla vittima che del ritiro del denaro si sarebbe occupato solo uno di loro due il quale si è poi puntualmente presentato dieci giorni dopo. Nei giorni precedenti, il complice, per concordare il ritiro, avrebbe contattato sia il suo socio sia la vittima, quest’ultima una sua vecchia conoscenza.
Nella giornata concordata, l’uomo si sarebbe presentato presso il negozio, a quel punto la vittima avrebbe mostrato il denaro all’uomo il quale si sarebbe mostrato contrariato per il fatto che la somma fosse meno di quanto pattuito e avrebbe minacciato nuovamente la vittima. Il criminale si sarebbe poi allontanato solo con la garanzia di ricevere entro dieci giorni il resto del denaro.
Tutta la scena è stata monitorata dagli uomini della Polizia di Stato, Commissariato San Paolo che, con il concorso di personale della Squadra Mobile, hanno fermato l’estorsore. Gli agenti, quando hanno bloccato l’uomo in prossimità del locale, lo avrebbero trovato in possesso di una pistola semiautomatica Beretta, detenuta senza alcun titolo, e della somma di denaro poco prima estorta. Nel corso della perquisizione domiciliare a casa sono stati trovati un altro caricatore per pistola semiautomatica, 10 proiettili calibro 7,65, un passamontagna nero ed un coltello con lama in ceramica. L’uomo ora dovrà rispondere di estorsione aggravata e porto illegale di arma da fuoco. Il suo complice, invece, solo del primo reato. Entrambi sono al momento in carcere.
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Massimiliano Rambaldi