Nell’immaginario comune il reato di Stalking (atti persecutori), introdotto dal nostro ordinamento nel 2009, si è soliti associare la figura dello stalker ad un uomo e quello della vittima ad una donna. In effetti nella gran parte dei casi è così, si tratta molto spesso di ex mariti, compagni o fidanzati lasciati dalle loro mogli e compagne che non si rassegnano ad essere stati “mollati” e reagiscono talvolta in modo violento ed ossessivo.
Secondo quanto spiegato, l’ultimo caso però di cui si sono occupati i Carabinieri di Cuneo ed i colleghi di Savigliano esula un po’ dall’ordinarietà. In questa occasione infatti, contrariamente a quanto solitamente avviene, è stata denunciata dai militari dell’Arma un’impiegata 40enne di origini lombarde per il reato di atti persecutori (stalking) all’Autorità Giudiziaria ai danni di un’altra donna, una operaia 30enne cuneese.
In base a quanto appurato, tra le due vi sarebbe stata una relazione sentimentale, poi finita per volontà della donna cuneese e l’impiegata lombarda da quel momento avrebbe iniziato a perseguitarla minacciandola continuamente, anche per strada o nei pressi del suo luogo di lavoro, tanto da provocare nella vittima stati d’ansia, paura per la sua incolumità e costringendola, di fatto, persino a cambiare le proprie abitudini di vita e frequentazioni per evitare di trovarsi dinanzi quella che era la sua ex compagna.
I Carabinieri, dopo aver raccolto la denuncia della vittima ed avere svolto specifici accertamenti, hanno denunciato la donna all’Autorità Giudiziaria ed il G.I.P. del Tribunale di Cuneo ha emesso, nei giorni scorsi, un provvedimento cautelare a suo carico consistente nel Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte lesa, notifico poi all’indagata dai militari. Ora la donna non si potrà più avvicinare alla vittima pena il suo immediato arresto, come previsto dalle norme sullo stalking.