Ore 20. In arrivo gli infermieri militari. Da lunedì 27 aprile saranno operativi i 25 infermieri militari che lo Stato Maggiore della Difesa ha messo a disposizione del Piemonte nelle case di riposo. Il gruppo verrà salutato alle 10,30 dal commissario dell’Unità di Crisi, Vincenzo Coccolo, e dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, nella caserma Riberi di Torino, che è stata peraltro messa a disposizione della Regione per ospitare persone in via di guarigione che non hanno possibilità di isolamento domiciliare.
“Siamo riconoscenti allo Stato Maggiore della Difesa – osserva il commissario Coccolo – per l’apporto che sta offrendo al Piemonte in questo difficile momento della sua storia. Il legame con le istituzioni militari è di grande conforto per chi si trova nell’emergenza, con la garanzia della massima affidabilità”.
Ore 19.50. Iniziate dagli alpini le sanificazioni delle case di riposo. L’Esercito ha iniziato oggi le operazioni di sanificazione nelle case di riposo maggiormente colpite dall’emergenza. I primi interventi sono stati effettuati a Casal Cermelli e Silvano d’Orba, in provincia di Alessandria. Domani le stesse operazioni, affidate ai nuclei di disinfettori della Brigata Alpina Taurinense, verranno effettuate in una struttura di Torino e così via in tutte le province del Piemonte. Nel complesso verranno sanificate oltre 30 case di riposo e circa 2.700 posti letto da una cinquantina di militari.
I protocolli per la disinfezione preventiva utilizzati prevedono due fasi distinte: nella prima fase viene operata la detersione degli ambienti mediante l’utilizzo di sali di ammonio quaternari, che, oltre a pulire e rimuovere lo sporco dalle superfici trattate permette l’attivazione delle sostanze utilizzate successivamente; la seconda consiste nella disinfezione con candeggina, con lo scopo di rimuovere e uccidere gli agenti biologici con una funzione biocida.
Ore 19.30. Nessun problema di certificazione per le mascherine sanitarie distribuite all’Asl TO3. In riferimento alle notizie sulla presunta mancanza di idonea certificazione di mascherine ffp2 distribuite all’Asl To3 e utilizzate nei giorni scorsi, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte specifica che tali mascherine possiedono più livelli di certificazione e non presentano alcuna carenza. Sono state valutate come idonee all’uso sanitario conformemente alla procedura prima della distribuzione. Il chiarimento arriva direttamente dal Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell’Asl TO3, che in queste ore ha potuto verificare come tutte le certificazioni siano presenti: quella del Dipartimento nazionale di Protezione civile, che ha inviato le mascherine, e quella dell’Unità di Crisi, che ha provveduto a distribuirle ai vari ospedali.
Ore 19.30. 4060 pazienti guariti e 2240 in via di guarigione. L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 4060 (298 in più di ieri): 347(+14) in provincia di Alessandria, 153 (+15) in provincia di Asti, 186 (+13) in provincia di Biella, 456 (+53) in provincia di Cuneo, 349 (+44) in provincia di Novara, 2058 (+139) in provincia di Torino, 206 (+3) in provincia di Vercelli, 250 (+11) nel Verbano-Cusio-Ossola, 55 provenienti da altre regioni (+6). Altri 2240 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.
Ore 19.30. I decessi diventano 2803. Sono 66 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 18 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 2803 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 526 ad Alessandria, 147 ad Asti, 155 a Biella, 220 a Cuneo, 246 a Novara, 1.217 a Torino, 154 a Vercelli, 108 nel Verbano-Cusio-Ossola, 30 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Ore 19.30. Il bollettino dei contagi. Sono 24.549 (+499 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte. Su base provinciale: 3.183 Alessandria, 1.385 Asti, 917 Biella, 2.385 Cuneo, 2.203 Novara, 12.031 Torino, 1.080 Vercelli, 990 Verbano-Cusio-Ossola, 225 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 150 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 237 (-16 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.843 (-79 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 12.432. I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 132.510, di cui 70.298 risultati negativi.
Ore 14.30. Consegna delle mascherine. L’assessore alla Protezione civile, Marco Gabusi, ha precisato durante la videoconferenza le tempistiche di consegna dei 5 milioni di mascherine commissionate dalla Regione: “Entro il 4 maggio ne distribuiremo 2 milioni, gli altri 3 milioni entro l’11 maggio. La scelta di darle ai Comuni deriva da un fitto confronto con gli stessi enti e ci consentirà di farlo in modo rapido. Ad oggi posso dire che siamo l’unica Regione che distribuirà mascherine riutilizzabili a tutti i suoi cittadini”.
Ore 14.20. Tre nuovi laboratori analisi. L’assessore all’Innovazione, Matteo Marnati, ha annunciato che “la Regione sarà in grado di analizzare nell’arco di poche settimane oltre 10.000 tamponi al giorno ricorrendo all’apertura di tre laboratori a La Loggia (Torino), in una Biella e Novara, ed accompagnare la Fase2 in piena sicurezza. Siamo partiti a fine febbraio con due laboratori e 200 tamponi, oggi ne facciamo 7.300, ma l’obiettivo è di superare i 10.000 diventando così la prima Regione per numero di tamponi analizzati”. I macchinari provengono da Stati Uniti e Cina e sono stati acquistati grazie ad alcune donazioni, tra cui quelle di Intesa Sanpaolo e Assicurazioni Generali.
Ore 14.15. Programmazione sanitaria. Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Icardi hanno messo in chiaro che l’Unità di Crisi sta lavorando per l’attuale fase di emergenza, mentre la task force coordinata da Ferruccio Fazio si occupa di programmazione del sistema con riferimento alle criticità esistenti, costruzione della medicina territoriale ed individuazione entro giugno di misure immediate per fronteggiare un eventuale ritorno del contagio.
Ore 14.15. I contagi sono in diminuzione. L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, ha dimostrato nel corso della videoconferenza che “il calo dei contagi è in corso. Se togliamo le Rsa, dove i positivi sono il 60%, la curva è in forte discesa, come sta diminuendo anche l’andamento dei decessi per data e il rapporto tamponi-positivi, in quanto facciamo più ma la percentuale dei positivi scende. Si tratta di linee simili a quelle registrate in Emilia Romagna”.
Ore 14.10. Settimana cruciale per il Piemonte. Nel corso della videoconferenza il presidente Alberto Cirio ha detto che “guardiamo con speranza alla data del 4 maggio, che dovrà essere confermata perché le regole e i tempi li dettano l’emergenza sanitaria. Ecco perché questa settimana sarà cruciale per il Piemonte. Il valore assoluto dei nuovi contagi ogni giorno è ancora importante, ma registriamo un calo di chi inizia ad ammalarsi e una costante riduzione dei ricoverati in terapia intensiva. Questo significa che il percorso che stiamo compiendo è corretto”.
Ore 14. Riconoscimento al personale sanitario. Il presidente Alberto Cirio ha rivelato durante la videoconferenza che il primo articolo del disegno di legge conterrà “uno stanziamento di 55 milioni per il personale sanitario. Un indennizzo straordinario per chi in queste settimane ha combattuto in prima linea il Coronavirus. Lo Stato ha messo 18 milioni, noi li portiamo a 55 usando fondi europei. Non credo che siano sufficienti per ringraziarli, ma è un segnale che volevamo dare. Giovedì avremo un incontro con i sindacati di categoria per stabilire le modalità attuative”.
Ore 13.50. Il modello Piemonte non dimentica nessuno. L’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, ha sostenuto durante la videoconferenza che “la Regione sta svolgendo la funzione di regista verso le buone idee presentate in questi giorni dal sistema economico, che ha contribuito alla stesura delle linee guida adeguate alla ripartenza”, ha chiarito che “il modello Piemonte non può sostituirsi a quello del Governo, ma non dimenticherà nessuna categoria economica e sociale”, ed ha anticipato che ci saranno anche disposizioni per rendere il Piemonte autonomo nella filiera che riguarda la produzione dei dispositivi di produzione individuale.
Ore 13.45. Fondi per la cultura. L’assessore Vittoria Poggio ha precisato durante la videoconferenza che che “le risorse risparmiate per gli eventi annullati saranno reinvestite a favore delle imprese della cultura. Passiamo dal progetto al soggetto: se non fai il progetto perché c’è il Coronavirus non dimentichiamo le tante professionalità che sono impiegate in un evento culturale e le fragilità della filiera”.
Ore 13.40. Estensione cassa in deroga. L’assessore al Lavoro Elena Chiorino ha dichiarato durante la videoconferenza che in RipartiPiemonte “la cassa integrazione in deroga sarà estesa anche a quelle categoria finora escluse dai provvedimenti del Governo, come le colf, gli stagionali del turismo e i lavoratori intermittenti. Per l’anticipazione delle indennità abbiamo messo a disposizione 5 milioni del fondo di garanzia di 5 milioni e siamo pronti a coprire le spese di apertura di nuovi conti correnti e stiamo perfezionando gli accordi con le banche. La priorità è fare in modo che i soldi vengano accreditati quanto prima”.
Ore 13.30. Riparti Piemonte stanzia 800 milioni. Nel corso di una videoconferenza appena terminata il presidente Alberto Cirio ha annunciato che è in via di definizione il disegno di legge RipartiPiemonte, con il quale la Regione è stanzia 800 milioni di euro per far ripartire l’economia: “Dobbiamo fare in modo che la liquidità necessaria arrivi nelle tasche di chi ne ha bisogno. Si tratta di 220 milioni di fondi regionali e delle risorse dei fondi europei non ancora impiegati o che non sono stati ancora rimodulati. Entro la metà di maggio, se il Consiglio regionale lo approverà in tempi rapidi, potrà essere operativo. Sarà anche un piano che andrà anche in direzione della semplificazione burocratica e che si baserà sulla fiducia che la Regione ripone nelle capacità dei piemontesi. Sto dando risorse pubbliche alle persone giuste, ad un tessuto imprenditoriale che ha bisogno di liquidità”. Per approfondire La conferenza stampa integrale