Elenco ministri governo Renzi, chi è confermato e chi va a casa
Dopo una settimana di attesa, la riserva è stata sciolta. Matteo Renzi è il nuovo premier italiano e dalla serata di ieri sappiamo anche l’elenco dei ministri scelti. Probabilmente non sono tutti quelli che avrebbe voluto il sindaco di Firenze; probabilmente avrebbe voluto altri nomi in certe alcune posizioni, ma ha dovuto accettare le mediazioni chieste da Napolitano e da alcune frange del suo stesso partito. Oggi ci sarà il giuramento, mentre tra lunedì e martedì la fiducia alle Camere; tutti gli occhi saranno puntati sul Senato. Lì si giocherà la partita più importante.
“MI GIOCO LA FACCIA” – Durante le oltre due ore di colloquio con Giorgio Napolitano in molti hanno iniziato a preoccuparsi. La paura di non farcela, nonostante l’orgoglio e la fermezza di Renzi, è comunque viva. La prova più delicata sarà la fiducia delle camere.
– Renzi lo sa e non ha esitato a comunicarlo: “In questa vicenda per come sono andate le cose molti di noi si giocano la faccia e la faccia è molto più importante della carriera”.
– Il pensiero è proprio rivolto alle giornate di lunedì 24 e martedì 25 febbraio 2014, quando il neopremier italiano si presenterà alle due Camere per ottenere la fiducia. Se dai Deputati non c’è alcun dubbio, altrettanto non si può dire per il Senato dove, complice l’uscita di Forza Italia dalla precedente maggioranza, c’è il rischio che se una parte del Pd, e con questo intendiamo la corrente che si ispira a Civati, decidesse di non dare la fiducia al loro segretario il Governo subirebbe la prima, grande, battuta d’arresto.
MAGGIORANZA E MINISTRI: TUTTI I NUMERI – Pd, Ncd, Udc e Scelta Civica. Sono queste le tre aree che durante le consultazioni hanno dichiarato di sostenere l’esecutivo Renzi. Non cambia nulla rispetto alle ultime settimane del governo Letta.
– I veri segnali di discontinuità rispetto ai precedenti esecutivi sono, semmai, le statistiche relative al numero e all’età media della squadra di governo.
– Tra i sessanta governi che si sono succeduti dal 1948 ad oggi, quello guidato da Matteo Renzi è il governo con l’età media più bassa: 47,8 anni di media. Record anche sul fronte femminile, con il 50% di donne. Su 16 ministri, infatti, sono 8 le presenze femminili al fianco di Renzi.
– In tutti gli esecutivi del passato, non era mai successo di scendere al di sotto dei 50 anni. Nei tre precedenti governi ci eravamo attestati a 52 con l’esecutivo Berlusconi, a 53 con quello di Letta ed a 64 con Monti che invece detiene il record di esecutivo più ‘anziano’.
– Tenendo in considerazione l’età, le presenze femminili sono quelle più giovani. A partire da Marianna Madia e Maria Elena Boschi, 33enni; tra gli uomini, il più giovane è il 35enne Maurizio Martina.
I MINISTRI CONFERMATI – Pochi, anzi, pochissimi i ministri confermati. Nello stesso dicastero rimangono solamente in tre: Angelino Alfano al Viminale, Beatrice Lorenzin alla Salute e Maurizio Lupi alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
– Fanno sempre parte della squadra di governo, ma in posizioni diverse, Dario Franceschini che passa dai Rapporti con il Parlamento alla Cultura ed Andrea Orlando che guiderà la Giustizia dopo essere stato, con Letta, il titolare dell’Ambiente. Stesso dicasi per Graziano Delrio, fedelissimo di Renzi, che passa dagli Affari regionali all’essere il sottosegretario della presidenza del Consiglio.
LE NEW ENTRY – Tra le new entry spiccano Stefania Giannini, senatrice di Scelta Civica, all’Istruzione e alla Ricerca, Roberta Pinotti a capo della Difesa, Maria Elena Boschi, nominata come Ministro delle Riforme, Maurizio Martina, segretario lombardo del Pd, alle Politiche Agricole, Federica Mogherini come Ministro degli Esteri al posto della Bonino, Federica Guidi allo Sviluppo Economico, Marianna Madia, responsabile della Semplificazione e della Pubblica Amministrazione, Gian Luca Galletti, capogruppo dell’Udc alla Camera, a capo dell’Ambiente e Maria Carmela Lanzetta al dicastero degli Affari Regionali.
IL LAVORO A POLETTI – Lavoro ed Economia meritano uno spazio apposito. Due delle principali sfide che Renzi dovrà affrontare saranno quelle della riduzione della tassazione sul lavoro e delle pensioni. Per farlo ha scelto Giuliano Poletti.
– Nato a Imola nel 1951 ha iniziato la sua carriera politica nel comune di Imola, come assessore alle attività produttive; è una personalità molto vicina al mondo delle cooperative: dal 1992 al 2000 è stato presidente di Legacoop e dal febbraio 2013 è presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
L’ECONOMIA VA A PADOAN – Poco conosciuto ai più, Pier Carlo Padoan è sicuramente un nome importante all’interno dell’economia mondiale. E’ stato vicesegretario generale e capo economista all’Ocse e da gennaio è stato scelto dal governo Letta come presidente dell’Istat al posto di Giovannini, a capo del dicastero del Lavoro nel precedente governo.
– Ed è stata proprio la sua competenza e il suo standing internazionale a consentirgli l’onore di guidare uno dei dicasteri più importanti.
– Renzi si è affidato a lui; si è affidato a quello che era stato anche consulente economico di D’Alema e Amato a Palazzo Chigi.
CHIUDIAMO CON NAPOLITANO – Chiudiamo con Giorgio Napolitano e con il suo auspicio che questo governo possa durare fino alla primavera del 2018 e, soprattutto, che possa apportare quelle riforme strutturali di cui sentiamo parlare da anni e di cui il Paese ha veramente bisogno.
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Matteo Torti