Fast and Furious 9, la recensione di CronacaTorino
Approda esclusivamente nei cinema il nono capitolo della saga Fast and Furious.
Il flashback iniziale, dove finalmente si rivedono le gare clandestine e le auto che hanno reso celebre la saga, porta lo spettatore a conoscere la motivazione, solamente accennata nel primo film della saga, per cui Dom Toretto era finito in galera. Al tempo stesso viene rivelata l’esistenza di un fratello più piccolo, Jakob, che per una presunta buona ragione era stato allontanato dalla famiglia.
Non si è mai abbastanza veloci però per sfuggire dal passato. La tranquilla e isolata vita bucolica che Letty (Michelle Rodriguez) e Dom (Vin Diesel) conducono insieme al piccolo Brian viene sconvolta da una richiesta di aiuto del Signor Nessuno (Kurt Russell): Cipher (Charlize Theron), che era in sua custodia, è stata liberata e con lei è sparita anche la metà di una pericolosa arma.
Letty, desiderosa di riprendere la vecchia vita, decide subito di ripartire al seguito dei compagni di sempre Tej (Ludacris), Roman (Tyrese Gibson) e Ramsey (Nathalie Emmanuel), Dom invece si convince solamente dopo aver capito che dietro quanto sta succedendo c’è lo zampino del fratello.
La famiglia è al centro di tutto il film ed ecco, infatti, tornare Mia (Jordana Brewster) che vuole definitivamente ritrovare il fratello perduto da tempo, mentre Brian fuori schermo rimane a fare da baby sitter ai figli. Per sventare i piani terroristici di Jakob (John Cena), che per anni ha lavorato nello spionaggio, e del suo socio Otto (Thue Ersted Rasmussen), figlio viziato di un dittatore, il team deve dividersi e proprio quando Mia e Letty sono a Tokyo arriva la sorpresa: Han (Sung Kang) è vivo.
La felicità per un membro della famiglia ritrovato non dura a lungo. Infatti, Jakob e Otto riescono a impossessarsi della seconda metà dell’arma e della preziosa chiave per attivarla.
Il team, quindi, intraprende una corsa contro il tempo per fermare l’attivazione dell’arma dove non mancheranno colpi di scena.
Il gradito ritorno alla regia di Justin Lin, con cui la Saga aveva avuto il momento di massimo splendore, mette delle concrete basi per i prossimi film. Il concetto di famiglia torna a essere centrale, ma allo stesso tempo viene messo in discussione partendo proprio dal personaggio di Dominic Toretto che deve fare i conti con i fantasmi del suo passato. Proprio lui, che nei precedenti film ha costruito questa famiglia allargata, deve rimettere in discussione il suo credo arrivando a comprendere gli insegnamenti paterni sull’essere maturi.
Convincono molto le interpretazioni dei giovani Dom e Jakob interpretati rispettivamente da Vinnie Bennett e Finn Cole.
Se, da un lato, la trama si dimostra coinvolgente e capace di tenere lo spettatore incollato allo schermo ritrovando anche un maggiore entusiasmo rispetto al film precedente, dall’altro gli effetti speciali in alcuni risultano eccessivi e illogici. Dal correre sopra un campo minato a 80 km/h, all’utilizzare la corda di un ponte come una sorta di liana per una macchina e al mandare nello spazio una Ford Fiero munita di improvvisati razzi.
Justin Lin riesce, inoltre, a far sentire la presenza di Brian in maniera molto delicata e senza ricorrere a un recasting che sarebbe stato davvero di cattivo gusto.
Fast and Furious 9 nel complesso è un film godibile che piacerà agli amanti dei primi capitoli della Saga e che riesce a ritrovare quello smalto che sembrava perso. Aspettiamo davvero di vedere cosa si inventerà Justin Lin per i due film finali dell’unico franchising capace negli anni di sfidare il passare del tempo e del predominio Marvel.
(Alessandro Gazzera – Antonella Mastria)