I lavori di restauro a Torino Porta Nuova hanno cominciato a rivelarsi e sono stati presentati in un incontro con la presenza del sindaco Piero Fassino. Gli interventi comprendono due aspetti: i restauri delle coperture e i restauri delle facciate. I restauri delle coperture, iniziati nel gennaio 2013, sono ormai quasi terminati.
Questi lavori hanno compreso sia il rifacimento delle strutture e dei manti di copertura più recenti sia il restauro di quelle storiche. Queste ultime presentano una caratteristica comune a pochissimi altri edifici a Torino, come ad esempio la Mole, e cioè sono caratterizzate da manti in lose originarie denominate “bargioline” di 1mq di superficie e di due tre cm di spessore ora non più reperibili, per le quali si è proceduto ad un complesso ed accurato restauro conservativo.
I restauri delle coperture storiche, basati su precise indagini diagnostiche e condotte con una metodologia tradizionale, sono stati realizzati con gli stessi artifizi impiegati nel restauro del 1901 di cui si sono ritrovate le testimonianze in sito. Queste metodologie hanno consentito il recupero e la conservazione delle strutture originarie che hanno brillantemente superato gli esami del Politecnico di Torino che ne ha verificato la tenuta statica. I restauri delle facciate, avviati nel settembre 2015, come primo intervento hanno richiesto la rimozione di tutti gli impianti obsoleti che invadevano i vari prospetti.
Successivamente, data la particolare tipologia decorativa delle facciate, è stato preventivamente avviato il restauro sperimentale delle facciate interne del porticato e dell’atrio lato Via Sacchi. Il risultato di questo lavoro è stato presentato alla Soprintendenza come modello da applicare in seguito all’intera Stazione, sia per i materiali (tinte a calce tradizionali, con pigmenti naturali ecc.) sia per la ricostruzione dei colori. Grazie alle indicazioni fornite all’epoca dallo stesso progettista – Ing. Alessandro Mazzuchetti – e sulla base di precise stratigrafie, sono stati ricostruiti i colori originari della stazione, fra cui la tinta “rosea violacea scura” che rappresenta il colore principale, ed i colori dei materiali lapidei impiegati a vista o simulati. I lavori di restauro, sotto la direzione artistica del professor Giovanni Brino, saranno terminati entro l’estate 2016.
Oltre al restauro delle facciate, va ricordato anche l’importante restauro condotto nell’atrio principale, terminato lo scorso dicembre, che è stato arricchito dall’illuminazione architettonica che mette in luce le particolarità spaziali e decorative di questo ambiente. I numeri raccontano di circa 30.000 mq di superfici sottoposte a restauro conservativo per un investimento di oltre 9 milioni di euro. Proseguono secondo programma anche i lavori per il parcheggio sotterraneo (su 4 livelli, più di 250 posti auto, con una superficie complessiva di oltre 11.000 mq).
Questo cantiere dal punto di vista ingegneristico si è rivelato molto sfidante: in centro città, molto vicino alla metropolitana sotterranea ed alla linea tramviaria di superficie, con numerose interferenze impiantistiche ma che, grazie a monitoraggi ed impegno sempre costanti, ha superato tutte le complessità. Da qualche settimana la costruzione della prima parte del parcheggio è terminata ed è stato riaperto l’ingresso laterale di stazione, chiuso per consentire i lavori di scavo. Il parcheggio, i cui lavori sono stati avviati nel 2010, sarà terminato prima dell’estate con la sistemazione superficiale delle aree e i nuovi arredi a verde; l’investimento per quest’opera è di circa 11 milioni di euro. (m.ramb.)