Fiera del vitello grasso: la novantesima edizione animerà il centro da sabato 13 a lunedì 15 aprile
Pregiati capi di razze bovine, macchinari agricoli e prelibatezze culinarie: la primavera dei campi porta in dote alla Città delle paci la novantesima edizione della Fiera del vitello grasso, in programma dal 13 al 15 aprile.
Nata come mercato, organizzato a scopo di autofinanziamento dalla Confraternita dei battuti bianchi nell’ambito della Festa del Cristo risorto (celebrata quindici giorni dopo la Pasqua), la manifestazione è divenuta, nei primi decenni del Novecento, una rassegna bovina capace di unire devozione, artigianato e formazione agricola.
L’avvio della manifestazione, con l’apertura del parco divertimenti, è in programma sabato 13 aprile. Il momento clou dell’appuntamento, l’esposizione dei capi di bestiame in piazza degli Alpini, incomincerà alle 9 di domenica 14 aprile. Sei le categorie in gara (vitelli grassi piemontesi della coscia, vitelli piemontesi castrati, castrati, vitelli meticci maschi, vitelli meticci femmine e vacche grasse piemontesi), valutate da una giuria, chiamata ad attribuire coppe, diplomi e un riconoscimento in denaro, ai primi tre capi di ciascuna specialità.
Una giornata all’insegna dell’agricoltura, arricchita dall’esposizione di prodotti artigianali e delle ultime novità in fatto di meccanizzazione agricola, che si concluderà con la processione storica del Cristo risorto fra le vie del centro storico, a partire dalle 17. La rassegna si chiuderà, lunedì 15 aprile, con gli ultimi scampoli della fiera commerciale.
Non mancheranno, in un palinsesto all’insegna della tradizione, i riferimenti culinari a tema: salsiccia al Barolo e le pregiate frattaglie del quinto quarto, arricchiranno i menù dei ristoranti locali, lanciando un messaggio contro lo spreco alimentare.
Commenta l’assessora Agnese Dogliani, titolare della delega all’agricoltura: «La Fiera del vitello grasso è una manifestazione identitaria per Cherasco, un ritrovo capace di coniugare il passato, con le tradizioni secolari legate alle celebrazioni del Cristo risorto, con un presente fatto di scambi di conoscenze e pratiche, colturali vitali per lo sviluppo dell’agricoltura, comparto centrale nell’economia del nostro areale. Un’importanza confermata anche da creazioni come la salsiccia al barolo, ideata per valorizzare due prodotti di punta del settore come il vino e la carne bovina».