Dopo una lunga trattativa sindacale, iniziata nell’autunno 2019 e conclusa la procedura burocratica in sede ministeriale e regionale,si è giunti oggi, 21 aprile alla firma del verbale che sancisce il ritiro dei licenziamenti alla ditta Mahle. Sarà garantita, come da accordo sindacale, la possibilità di uscita concordata per un numero (al momento contingentato) di lavoratori.
Attivata anche la cassa integrazione per la durata di 12 mesi (fino a Febbraio 2021) e a breve saranno avviati i percorsi di riqualificazione del personale e formativi previsti.
“Purtroppo la già complessa situazione si è ulteriormente aggravata a causa del COVID 19 – spiegano dalla Cisl -, che ha imposto lo stop alle poche attività rimaste attive in azienda, oltre che rendere molto difficili le comunicazioni istituzionali e anche informali.
Continuiamo a seguire costantemente l’evolversi della situazione. Gli obbiettivi da perseguire rimangono gli stessi: ridurre il più possibile il danno sociale, salvaguardare posti di lavoro e siti produttivi, puntando anche alla qualità delle eventuali nuove proposte”.
Foto: Archivio (Fatta prima del Decreto relativo all’Emergenza Covid-19)